mercoledì 9 ottobre 2013

La grande avventura:125 anni in mostra


DAL SITO DI .......       National Geographic Society

La grande avventura:125 anni in mostra

FOTOGALLERIA Al Palazzo delle Esposizioni di Roma, una mostra per celebrare i 125 anni di National Geographic e i 15 dell'edizione italiana del magazine 
SPECIALE 125 ANNI


fotografia di Joanna Pinneo

Centoventicinque fotografie per celebrare due compleanni molto speciali: i 125 anni della National Geographic Society e i 15 di National Geographic Italia. Visitabile dal 28 settembre al 2 marzo al Palazzo delle Esposizioni di Roma, La Grande Avventura è una mostra, a cura di Guglielmo Pepe, che ripercorre la lunga storia del magazine.

Una storia fatta di grandi spedizioni e scoperte, dell’esplorazione di luoghi esotici e remoti, di popoli e culture sconosciuti, di storia, di natura, di ecologia, di ambiente e di altri grandi temi di attualità globale, dalle carestie alla scomparsa degli habitat naturali.

Ma soprattutto, una storia fatta di fotografie, che meglio di ogni altro mezzo hanno contribuito a rendere la cornice gialla di National Geographic un marchio stimato e conosciuto in tutto il mondo.

Oltre alle foto, l’esposizione includerà copertine in grande formato e presentazioni multimediali con il meglio della produzione italiana di questi 15 anni. Per maggiori informazioni consultate lo speciale web o il sito del Palazzo delle Esposizioni.

Nella foto, Mali, 1997: coperta da un velo di sabbia proveniente dal letto asciutto di un lago, una famiglia fa un sonnellino in pieno pomeriggio.

fotografia di Eliza Scidmore

Giappone, 1900 circa: le fotografie del Giappone colorate a mano come questa di Eliza Scidmore venivano fornite alla rivista già dall'inizio del Novecento.

fotografia di Paul Nicklen

Canada, 2011: spingendosi all'interno della verdeggiante foresta pluviale della regione costiera della Columbia Britannica, Paul Nicklen ha scattato questa rara immagine di un orso kermode, detto anche orso spirito, quasi completamente bianco.

fotografia di Volkmar Wentzel

India, 1947: seduti su un balcone affacciato sulla valle del Kashmir alcuni tessitori con il turbante fumano insieme una pipa ad acqua.

fotografia di William Albert Allard

Pennsylvania, 1965: un giovane della comunità religiosa degli Amish posa con un cappello di paglia e le bretelle accarezza un porcellino d’India. Allard, tra i fotografi più pubblicati in assoluto sul magazine, si conquistò il primo servizio proprio grazie a una serie di immagini in esclusiva della comunità amish.

Fotografo sconosciuto

Witwatersrand, Sudafrica, fne Ottocento: l’immagine di questa sposa zulu, apparsa sul numero di novembre del 1896, fece molto discutere: fu la prima di una lunga serie di foto di donne a seno nudo pubblicate suNational Geographic.

fotografia di Michael Nichols

Parco nazionale del Semien, Etiopia, 2002: il babbuino Gelada, che di solito si accontenta di mangiare l’erba delle praterie, ha comunque due canini decisamente pronunciati.

L'autore di questo scatto, Michael "Nick" Nichols, noto per le sue straordinarie immagini di animali selvatici, è tra i collaboratori più assidui del magazine.

fotografia di W. Robert Moore

Siam, anni Trenta circa: un gruppo di danzatori rievoca alcuni episodi della vita della dinastia Phra Ruang dell'antico regno di Sijhothai davanti a un tempio buddhista nell'odierna Thailandia.

fotografia di Hugo Van Lawick

Tanzania, 1964: un semplice gesto tra la primatologa Jane Goodall e il piccolo scimpanzé Flint trasforma il mondo in un’unica grande famiglia. Con le sue ricerche sul comportamento degli scimpanzé, in parte finanziate dalla National Geographic Society, la studiosa britannica ha rivoluzionato le conoscenze scientifiche su questi primati.



fotografia di Robert Goodman

Mar Rosso, 1963: i sommozzatori del progetto Conshelf II di Jacques Cousteau difendono dai predatori affamati i campioni che hanno raccolto nella loro “casa” sottomarina. Il sodalizio tra Cousteau e la National Geographic Society portò a importanti scoperte sul mondo degli abissi e alla realizzazione di straordinari servizi per il magazine.

fotografia di Robert E. Peary

Canada, 1909: probabilmente Robert E. Peary e il suo assistente non raggiunsero il Polo Nord nel 1909 nel corso della loro spedizione finanziata in parte dalla National Geographic Society, ma di certo si avvicinarono come nessun altro prima.


fotografia di Emory Kristof

Oceano Atlantico Settentrionale, 1991: La prua del Titanic si staglia nel buio degli abissi illuminata dal sommergibile russo Mir I.

Nel 1985 il relitto fu scoperto dal cacciatore di relitti Robert Ballard, Explorer-in-Residence della National Geographic Society. Più di recente, l'esploratore e regista James Cameron ha ottenuto immagini molto più chiare e vivide del relitto, pubblicate in esclusiva sul magazine nell'aprile 2012.

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