domenica 30 dicembre 2012

10 idee per foto natalizie degne di nota



10 idee per foto natalizie degne di nota


Autore: Alberto Cabas Vidani


Alberto è il creatore di FotoComeFare e l'autore della maggior parte degli articoli. Fotoamatore appassionato, condivide le sue conoscenze in maniera da renderle il più possibile comprensibili a fotografi di qualsiasi livello.


Natale non è solo un momento propizio per acquistare nuova attrezzatura fotografica, ma anche per scattare molte foto di sicuro impatto. E non vale solo per il giorno di Natale, ma anche per tutto il periodo dell’avvento e un paio di settimane successive.

Ecco allora, in questo articolo, una serie di idee per sfruttare le occasioni fotografiche disponibili solamente in questo magico periodo.
Addobbi




Enfeites de Natal | Christmas Ornaments di Jeff Belmonte

Da un punto di vista fotografico gli addobbi natalizi offrono numerose possibilità. Innanzitutto, non fermarti a quelli in tuo possesso. Puoi trovarne all’interno e all’esterno, di piccole e grandi dimensioni, in luoghi privati (abitazioni) o pubblici (nei negozi, ad esempio).

Considerando la composizione, spesso il nostro occhio è colpito da insiemi di addobbi particolarmente riusciti e spettacolari, ma questi possono non rendere in foto. Quindi, se fotografare un insieme di addobbi dà vita a immagini poco soddisfacenti, ricordati difocalizzarti sui dettagli.

Fotografa un singolo addobbo, da vicino, sfocando bene lo sfondo, sfruttando una luce che lo valorizzi. Usare gli strumenti e le tecniche tipiche della fotografia macro torna molto utile in questo caso.
Luci




Christmas. 1,500 visits to this photo. Thank you. diGlenn Waters ぐれん back in Japan

Le illuminazioni natalizie rientrano nella categoria degli addobbi, ma per me meritano una menzione speciale.

Di per sé, la sola presenza di illuminazione artificiale dà spesso un tocco magico ad una foto (come sa bene chi pratica la fotografia notturna). La quantità di luci artificiali presenti sotto Natale non ha paragoni nel resto dell’anno.

Ma non si tratta solo di quantità. Le luci natalizie hanno disposizioni e colori che le rendono soggetti estremamente fotogenici.

Come nel caso degli addobbi, fai attenzione sia alle luci che si trovano all’interno di casa tua che a quelle visibili per strada. Anche le vie di località piccole possono diventare molto attraenti grazie all’illuminazione natalizia.

Se ti avventurerai per strada, ti torneranno utili i consigli contenuti negli articoli sulla fotografia notturna.

Bellissimi effetti si ottengono anche semplicemente sfocando le luci, sfruttando aperture ampie.
Light painting




Christmas #33 di kevin dooley

Il light painting è una tecnica speciale che si usa per “dipingere” una foto sfruttando luci in movimento e lunghe esposizioni. Questa tecnica merita un approfondimento dedicato, che scriverò prossimamente.

Limitandoti alle luci natalizie, puoi usarle per molti esperimenti di light painting. Prima di addobbare l’albero o la tua casa, puoi giocare con le lunghe strisce di lampadine per ottenere effetti speciali e composizioni astratte.

Imposta la fotocamera come descritto nell’articolo sulle lunghe esposizioni e muovi le luci, facendole oscillare, roteare, o muovendole come la tua creatività suggerisce. Oppure, ribaltando il concetto, lascia le luci ferme e muovi la fotocamera, come ti avevo suggerito nell’articolo Dipingere con i tempi di esposizione lunghi.
Città e luoghi pubblici




Freezing some time in Chicago at Christmas di Stuck in Customs

Nel periodo natalizio, le città non solo sono più luminose e addobbate, ma spesso fervono di vita e movimento. Ciò accade soprattutto grazie allo shopping, sia nei negozi che nei mercatini allestiti per l’occasione, ma anche alle numerose fiere caratteristiche di questo periodo.

Nascono così molte opportunità per praticare la street photography. Puoi immortalare le interazioni tra le persone, il loro movimento vorticoso che sembra quasi una danza, le emozioni, l’abbigliamento invernale.

Spesso si creano anche curiose combinazioni e contrapposizioni nel mescolarsi di persone, veicoli, edifici, cartelloni pubblicitari ed altri elementi caratteristici delle città.

Diventa importantissimo allora essere pronto a cogliere l’attimo. Passeggia per le strade con gli occhi aperti e il cervello pronto, con la macchina fotografica accesa e il dito sul pulsante di scatto.
Cibo

Tra Natale e capodanno le occasioni per cucinare e mangiare si sprecano, tra pranzi, cenoni e regali gastronomici. Avrai quindi probabilmente a disposizione parecchie occasioni di fotografare cibi che usualmente non passano per casa tua.

Ricordati di fotografare non solo i piatti pronti, ma anche la loro preparazione. Potresti ottenere anche foto da vendere sul circuito del microstock.

La food photography è un genere a sè, su cui sono stati scritti interi libri, quindi questa non è la sede per trattarla. Intanto, ecco un’introduzione: Food Photography – An Introduction.




gluten-free christmas recipes di elana’s pantry
Regali

Altra icona natalizia, i regali hanno una duplice utilità. Puoi fotografarli finché sono ancora impacchettati, sotto l’albero, in un invitante montagna colorata. Ma devi anche essere pronto ad immortalare il momento in cui verranno scartati.

Da questa seconda opzione trarrai le foto più interessanti. Potranno essere divertenti ma anche commoventi, in base alla reazione del soggetto, soprattutto quando il regalo sarà una sorpresa.

Fai in modo di essere vicino all’azione, ovvero vicino a chi sta scartando il regalo, con la fotocamera già correttamente impostata e un buon punto di vista.

Per risultati sorprendenti, metti la fotocamera in modalità di scatto continua e tieni premuto il pulsante di scatto. Otterrai così l’intera sequenza della “procedura” di apertura dei regali.
Ritratti spontanei

Natale vuol dire anche incontri, ritrovi, scambi di auguri. Si moltiplicano così le occasioni per rubare qualche ritratto.

Sii preparato a cogliere momenti speciali senza farti notare, che descrivano l’emozione che le persone stanno provando. Le situazioni in cui questo compito è facilitato saranno i vari festeggiamenti, in cui tutti sono impegnati a fare qualcosa e comunque danno per scontato che ci sia qualcuno con la fotocamera in mano.

Evita comunque i ritratti in posa, se vuoi foto veramente significative.
Foto di gruppo

Attrazione tipica di tante feste e incontri, le foto di gruppo anche a Natale difficilmente non possono mancare. Cerca però di evitare le solite foto di gruppo insapore e noiose.

A questo scopo, ti consiglio di leggere l’articolo Semplici consigli per foto di gruppo finalmente interessanti dove ho già approfondito l’argomento.
Prima e dopo

Non limitarti alle foto della preparazione e dello svolgimento dei festeggiamenti. Quando questi si saranno conclusi, ritorna sul luogo del delitto e fotografa ciò che rimane.

Affiancare scatti del prima e del dopo realizzati dallo stesso punto di vista creerà probabilmente spunti interessanti.
Un Natale time lapse

Estendendo il concetto del prima e dopo, puoi avventurarti nella realizzazione di una sequenza di scatti allo stesso soggetto realizzati a intervalli regolari. Questa tecnica prende il nome di time lapse e ci ho già dedicato un tutorial, nell’articolo Fotografia time lapse: guida completa.

Ecco un esempio di time lapse natalizio.



Christmas Time lapse from Lory Coulson on Vimeo.
Altre idee?

Tra tutti questi spunti ne troverai sicuramente qualcuno da poter mettere in pratica. L’importante è essere in grado di realizzare non solo foto ricordo, ma immagini che catturino veramente lo spirito del Natale, nelle forme che senti più affini.

E, senza dubbio, non sono da disdegnare le sfide poste da alcune tecniche come il light painting o la fotografia notturna.

lunedì 17 dicembre 2012

L'ultima volta che andammo sulla Luna

National Geographic Society

foto
L'ultima volta che andammo sulla Luna

Il 14 dicembre 1972 la missione Apollo 17 lasciava la Luna per tornare sulla Terra. Da quel giorno nessun essere umano ha più calpestato il suolo lunare

a cura di Matteo De Giuli








Il lungo addio
Immagine per gentile concessione NASA

Dopo quasi 75 ore passate sulla Luna, Eugene Cernan e Harrison Schmitt risalirono le scalette del modulo lunare e raggiunsero il collega Ron Evans che li aspettava in orbita sul modulo di comando per riportarli a casa.

Apollo 17 stabiliva così il record di permanenza di una missione con equipaggio umano sul suolo lunare. Quelle ore sarebbero passate alla storia come gli ultimi momenti dell'uomo sulla Luna - almeno per un bel po' di tempo. Da quel 14 dicembre 1972 sono trascorsi quarant'anni e nessun altro, dopo gli astronauti di Apollo 17, ha più messo piede da quelle parti.

Nella foto Harrison Schmitt, pilota del modulo lunare, vaga alla ricerca di campioni di terreno da riportare sulla Terra.









Qualche rimpianto
Immagine per gentile concessione NASA

Il comandante della missione, Eugine Cernan, 38 anni all'epoca dell'allunaggio, è l'ultimo uomo ad aver lasciato la Luna.

La fine del programma Apollo era prevista da tempo, ma nessuno avrebbe pensato, all'epoca, che sarebbero potuti passare più di quarant'anni senza un nuovo viaggio. Terminata la guerra fredda, i tagli di budget e i rover di Marte hanno però prolungato l'attesa.

Cernan, scherzando con la stampa, ha dichiarato che avrebbe scattato una foto della sua ultima impronta se solo avesse saputo che la Luna sarebbe rimasta inabitata per così tanto tempo. La sua macchina fotografica è invece rimasta lì, con la lente rivolta verso lo zenit, nella speranza che un giorno qualcuno avrebbe potuto studiarne il deterioramento causato dalla radiazione cosmica solare.









Immagine per gentile concessione NASA

All'andata, a una distanza di circa 45.000 chilometri da Cape Canaveral - luogo del lancio - l'equipaggio scattò questa foto. Passata alla storia con il nome di Blue Marble, è la prima foto in assoluto che ritrae la Terra completamente illuminata.









Graditi ritorni
Immagine per gentile concessione NASA

Eugene Cernan accanto al rover durante l'attività extra-veicolare.

L'astronauta aveva partecipato anche alla missione Apollo 10, che nel maggio 1969 si spinse fino a 15,6 chilometri dalla crosta lunare. Testò così procedure e componenti per il primo allunaggio della storia dell'uomo che sarebbe avvenuto dopo soli due mesi con la missione Apollo 11.












La bandiera
Immagine per gentile concessione NASA

Harrison Schmitt, pilota del modulo lunare, posa davanti alla bandiera degli Stati Uniti d'America durante le attività extra-veicolari. Sullo sfondo, la Terra.















Modulo lunare
Immagine per gentile concessione NASA

Il modulo lunare dell'Apollo 17 durante le manovre di rendez-vousspaziale, circondato dai detriti di Saturn S-IVB, razzo vettore della missione.









Alta velocità
Immagine per gentile concessione NASA

Eugene Cernan a bordo del Lunar Roving Vehicle. Tra i più potenti che abbiano solcato il suolo lunare, il rover della missione Apollo 17 arrivò a sfiorare i 20 chilometri orari.






mercoledì 21 novembre 2012

LE MIE FOTO “FATTE DI NIENTE”. INTERVISTA A MARCO MICHIELETTO


LE MIE FOTO “FATTE DI NIENTE”. INTERVISTA A MARCO MICHIELETTO

21 nov 2012 — Alberto del Giudice

La semplicità è la parola chiave della sua poetica. Ma anche tanta passione e tanta professionalità. Marco Michielett racconta del suo lavoro. L’intervista e le foto































Sul tuo sito sostieni di non essere un fotografo, ma una persona a cui piace fotografare. Presentati in tre frasi.
Sono un attento osservatore di ciò che mi circonda. Ho una certa attitudine ad abbandonarmi in un turbinio di pensieri, non stacco mai la mente dai miei progetti, sia di giorno che di notte. Pignolo, una semplice parola che però mi spinge in un incessante ricerca di miglioramento. Ancora non so se sia un pro o un contro. Tutti questi aspetti hanno sicuramente un nesso sia con la fotografia che con il mio vivere quotidiano.

Come è nata la tua passione per la fotografia e quando hai deciso di passare alla vera e propria professione?
Il tutto nasce dall'estro di mia madre, vero talento con la matita. Per un po' di tempo (e in gran segreto) ho provato ad emularla, inizialmente con i graffiti e poi con la figura umana, ma non c'era verso. Così ho trovato un mezzo più immediato per dare sfogo alla mia creatività: la macchina fotografica! La mia prima macchina è stata una Nikon FM2. (sono stato un vero idiota a venderla, ancora me ne pento). In realtà non ho mai intrapreso la carriera di fotografo perché ho sempre temuto che legare la mia passione al lavoro prima o poi avrebbe ucciso la mia libertà di espressione. Dover sottostare a quelle che sono le esigenze di un committente, le politiche editoriali... io le chiamo "frustranti limitazioni". Per questo preciso motivo ho sempre tenuto separate le due cose e ne sono felice.













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Foto di Marco Michieletto



Foto di Marco Michieletto



Foto di Marco Michieletto



Foto di Marco Michieletto



Foto di Marco Michieletto



Foto di Marco Michieletto



Foto di Marco Michieletto



Foto di Marco Michieletto









Che differenza c'è, sempre che ci sia, tra le foto artistiche e le foto di moda, quindi realizzate con uno scopo preciso (commerciale) e per un preciso committente? Mi sembra che tu abbia un parere molto personale a riguardo.
Sia chiaro, a me piacciono la moda e i suoi protagonisti, ma è mia personale convinzione che la foto "fashion" in molti casi è un'immagine a vita breve, giusto il tempo di voltare pagina e il più delle volte ce la siamo già dimenticata. Questo difficilmente accade con le foto che io amo definire "fatte di niente". Un nudo, un ritratto intenso, un semplice vestito che non distragga troppo l'osservatore dalla modella e dalla sua espressività. L'immagine, se bella, rimane impressa per lungo tempo nella nostra mente, come se fosse in grado di incapsularsi nella nostra memoria.
Ecco il motivo per cui, se posso, scelgo sempre che l'estetica dei miei progetti sia legata alla semplicità! Un unico indumento, una stanza che possibilmente goda di luce naturale, e nient'altro se non l'espressività e la motivazione della modella.

Ci sono dei maestri della fotografia che ti hanno influenzato particolarmente?
I grandi maestri li conosco tutti o quasi (non si finisce mai di imparare). Ho molti libri che guardo e riguardo volentieri, ma le mie influenze nascono principalmente dal cinema. Adoro Michael Mann e Terrence Malick, registi che fanno un sapiente uso della luce naturale e ottime inquadrature. Per questo motivo, se dovessimo modificare leggermente la domanda in "quali sono i fotografi che sono più nelle tue corde in questo momento?" Ti farei nomi come Stefano Galuzzi, Guy Aroch, Jonathan Leder o Sam Hessamian. Uno di loro un giorno mi disse: "Ti piace la luce continua Marco? Allora osserva la realtà attorno a te e riproducila con ogni mezzo, non devi fare altro.." Ma non ha aggiunto che non sarebbe stato affatto semplice, ha ha ha.

Che cos'è per te una modella: una collaboratrice, una musa, un personaggio…?
Probabilmente tutte e tre le cose. La modella è la protagonista assoluta del servizio, dal suo stato d'animo, dal suo carattere dipende ogni cosa. Mi sforzo di permettere a chi guarda le mie immagini di entrare in intimità con la protagonista, come se fosse lì.. con lei, in quella stanza. Per questo motivo generalmente contatto solamente ragazze che a mio avviso siano in grado di trasmettere con il proprio carattere, con il proprio "io" questo grado di intimità, questa freschezza che veramente in poche riescono ad esternare.

Quando devi scattare un servizio di foto particolarmente sexy come metti a suo agio la modella?
Come con un ragazzo al primo appuntamento, le donne, con il loro intuito capiscono subito dove si andrà a parare. Per le modelle è la stessa cosa. A maggior ragione in questo genere di set si devono fidare di te, ma non serve a nulla rassicurarle verbalmente. È quello che loro percepiscono, l'energia che emani come persona che le mette a proprio agio. Ti racconto un breve aneddoto successo domenica: Ero in una stanza con una ragazza e stavamo scattando. A un certo punto, di sua spontanea volontà mi dice "è davvero bello poter essere qui con te e fare queste foto anche se un po' svestita. Si vede che non sei minimamente attratto da me, dalla situazione, ma semplicemente ti interessa fare bene quello che fai". Per me, anche se scontato che dev'essere così, è stato appagante sentire queste parole, ma altrettanto triste pensare che li fuori ci sono fotografi o presunti tali che si comportano come viscidi marpioni. Tutto questo per dirti che non ho un "come" predefinito. È così e basta. Sto parlando di rispetto, fiducia reciproca, garbo e gentilezza. Il resto vien da sé.




























Le tue foto non contengono (o quasi) "effetti speciali", piuttosto sono molto naturali. Gli interventi in post produzione sono quasi del tutto assenti, o comunque, volutamente invisibili. Mentre risalta molto la componente psicologica ed emotiva. Penso per esempio alle serie di Mary e Wait For Me (pubblicate sul tuo sito).
Prima di rispondere approfitto per aprire una piccola parentesi: Marina è fantastica. Sono arrivato sul set con quasi un'ora di ritardo e lei non ha battuto ciglio, mi ha accolto con un gran sorriso e ci siamo messi subito a scattare. Non finirò mai di scusarmi per quel ritardo. Si è vero, con la ragazze che fotografo cerco di far venir fuori quello che hanno dentro. Molte iniziano subito ad atteggiarsi con pose improbabili, allora le blocco subito e spiego che a me interessa che siano loro stesse, che non facciano caso a me, alla macchina fotografica, ma si comportino come se non fossi li con loro in quella stanza. Uso termini come "sbadata, distratta, triste, incazzata, ecc.". Quindi la componente psicologica gioca un ruolo fondamentale, più di quella estetica. Odio profondamente la parte della post produzione e odio i filtri "leviganti" per me l'imperfezione fa parte del soggetto, è l'imperfezione stessa che lo rende umano.

Molti fotografi oggi girano anche cortometraggi sui loro set, cioè osano anche proporsi, con successo o meno, come registi soprattutto di film di moda. Tu hai mai pensato di prendere in mano anche una telecamera?
Sinceramente è una cosa che al momento non mi interessa. Spesso ho sentito dire la frase che "un buon regista è anche un ottimo fotografo", ma non posso dire il contrario, soprattutto quando si buttano in progetti di tipo "concettuale". Ammetto che ho visto cose molto interessanti, ma il fenomeno dilagante del momento fa sì che si producano tante cose senza senso. Detto questo ammetto però che mi diverte un sacco girare i backstage nei set di amici fotografi.

Un sogno professionale che devi ancora realizzare.
Come il surfista che cavalca l'onda di 30 metri, il servizio della vita è una camera al Chelsea Hotel di New York, completamente isolato dal mondo esterno, la modella dei miei sogni, Tiiu Kuik, una stylist di cui ho molta stima, Amelianna Loiacono, luce finestra, abat-jour con la luce gialla delle vecchie lampadine sempre accesa e nessun orologio che mi corre dietro.




martedì 30 ottobre 2012

Foto Sandy, la violenza dell'uragano



L'uragano Sandy si avvicina a New York lasciando alle spalle numerosi danni. Secondo le stime il passaggio sugli Stati Uniti della violenta perturbazione potrebbe causare danni per 10-20 miliardi di dollari



























































































































FattiDiCronaca
Le foto dell'Uragano Sandy

Il Post



Uragano Sandy


Uragano Sandy


Uragano Sandy



Uragano Sandy


Uragano Sandy


Uragano Sandy


Uragano Sandy

Uragano Sandy



Uragano Sandy


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