sabato 28 dicembre 2013

privacy, perché fotografiamo e mostriamo a mezzo mondo..........

Daria Bignardi DAL SITO BARBABLOG DI DARIA BIGNARDI





Se teniamo tanto alla privacy, perché fotografiamo e mostriamo a mezzo mondo il nostro piatto al ristorante?




Posto che non credo che alla National Security Agency importi qualcosa dei nostri messaggini «Mi manchi» o «Porta giù il cane quando torni» o «Buongiorno principessa», e che delle procedure di sicurezza internazionale non sappiamo niente (conosciamo poco e male le notizie che dovrebbero essere pubbliche, figuriamoci le informazioni segrete), è difficile non prendere istintivamente le parti del giovane Edward Snowden, l’analista che ha denunciato lo «spionaggio» da parte dell’americana Nsa su molti sistemi di comunicazione online.
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La vicenda probabilmente la conoscete, e mentre scrivo Snowden, dopo che gli Stati Uniti hanno richiesto il suo arresto, sarebbe in aeroporto a Mosca, in attesa di sapere se potrà avere asilo politico dall’Ecuador, come Julian Assange prima di lui.
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Da che parte stanno, i nostri cuori cinematografici, se su un fronte c’è il potentissimo gigante e dall’altra il giovane coraggioso «con un alto senso morale di cosa è giusto e cosa è sbagliato», come ha detto di lui il padre della sua fidanzata? Ovviamente col secondo. Ma mentre nel mondo infuria il dibattito su se Edward Snowden sia un eroe o un criminale, la riflessione interessante per noi mi sembra quella sulla privacy ai tempi dei social network.
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Una questione contraddittoria. Da un lato pretendiamo diritti assoluti sulla nostra privacy, dall’altro siamo ossessionati dal far sapere a tutti e nei dettagli, con tanto di foto e indirizzi, dove siamo, che cosa mangiamo, che cosa facciamo, di che umore siamo e che gusti abbiamo. La mia amica Ilaria, mentre il fidanzato fotografa i piatti che stanno mangiando al ristorante per twittarli al mondo, lo supplica di togliere almeno il localizzatore dell’iPhone: niente da fare. Su Facebook seguiamo ogni istante, pensiero, movimento ed emozione dei nostri amici e conoscenti: a che ora si sono svegliati, quanta voglia hanno di andare a lavorare, che scarpe hanno scelto di indossare, che tempo fa fuori dalla loro finestra, e così via fino al momento di andare a letto. Una continua, imponente sessione di masturbazione narcisistica. O il desiderio di sentirsi meno soli?
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In ogni caso, la privacy sembrerebbe l’ultimo dei nostri problemi. La chiave sta nella nostra libertà di scelta. Se sono io a decidere di twittare il mio nuovo taglio di capelli, va bene, se il parrucchiere o un passante mi fotografano a mia insaputa e lo mettono in Rete, mi indigno. La Rete ha bisogno di regole, o meglio, ha bisogno che vengano applicate quelle che già esistono.
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Non posso fare a meno, in queste ore, di pensare a un eroe vero: chiuso in carcere, sotto stretta sorveglianza, per ventisette anni, Nelson Mandela ha sempre pensato come un uomo libero. Lungo cammino verso la libertà, la sua autobiografia, è una lettura appassionante, che vi consiglio. Ricordo di aver pensato, quando l’ho letta, quanto la nostra libertà dipenda dal nostro pensiero. Possono controllarci, ma se ci sentiamo persone integre e libere, e ci comportiamo come tali, sarà più difficile farci rubare la libertà.

domenica 1 dicembre 2013

Fotografare sotto la pioggia



Dal blog  
MILLENUVOLE Associazione Culturale

Fotografare sotto la pioggia

Viaggiare (o rimanere in città) con la pioggia è sicuramente un'opportunità da sfruttare a fondo per fare fotografie particolari.




Tutti vorrebbero poter godere di una bella giornata di sole brillante.
Tutti, tranne i fotografi più creativi: loro preferiscono una bella pioggia, un temporale, neve, nebbia fitta, vento, ghiaccio...
Ciò che altri eviterebbero, fa la gioia di un vero fotografo.
È un piccolo "segreto" per scatti unici, altrimenti impossibili.
Vediamo insieme:

I 7 vantaggi straordinari del brutto tempo
9 consigli utili per scattare fotografie sotto la pioggia
Fotografie con la pioggia, la neve ed il tempo avverso




I 7 vantaggi straordinari del brutto tempo
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"Audentes fortuna iuvat". Poche persone, in linea di massima, fotografano con il tempo brutto: i più preferiscono il sereno, l'aria quieta, sole e cielo terso.
Già questo contribuisce a rendere "speciali", le immagini scattate sotto la pioggia. Quel minimo di disagio legato all'andare in giro sotto l'acqua è abbondantemente ripagato dal poter assistere asituazioni ed eventi insoliti: fulmini, nuvole nerissime, grandine, arcobaleni, nebbia... Sono tutte cose che solo una minima frazione di fotografi sono pronti a riprendere: Virgilio ha ragione,la fortuna favorisce chi osa :-)




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La combinazione di alcuni soggetti con pioggia, nebbia o temporali risulta spesso particolarmente espressiva. Esistono infatti, nella nostra natura psicologica, dei collegamenti forti tra stati d'animo particolari e determinati eventi meteorologici, i quali possono influenzare il nostro umore in modo deciso. Alcuni soggetti a volte letteralmente necessitano di una particolare condizione climatica.




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Molte persone, con la pioggia, evitano di andare in giroinutilmente: così gli spazi si liberano, permettendo di avere viste più "pulite" di strade, monumenti, parchi ad altre aree normalmente gremite.
Beh, sì, insomma, lo confessiamo: tante volte ci verrebbe da "mandare a casa" le frotte di turisti che si piazzano (o incrociano) dondolando davanti ad un monumento, una veduta, un paesaggio, proprio mentre siamo intenti a fotografare. Ebbene, con la pioggia spesso il problema si risolve da solo: turisti e dondoloni si diradano e spariscono automaticamente :-)





La luce diffusa dalle nuvole riduce i contrasti, rende più leggibili le ombre e le alte luci. Spesso è più semplice fotografare con la luce morbida di una giornata coperta, anziché con il cielo terso ed il sole incidente, quando le zone chiare della scena tendono a bruciare e le ombre appaiono chiuse e quasi nere.

Con nebbia e nuvole molto basse la diffusione della luce diviene totale, le ombre si annullano, tutto si appiattisce ed assume un carattere unico.
Clicca qui per capire meglio la differenza fra luce dura e luce morbida.




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Il bagnato e le pozzanghere aiutano i riflessi e creano condizioni uniche, sia di giorno che, la sera o la notte, moltiplicando l'effetto delle illuminazioni artificiali.
I riflessi sono, per conto loro, uno straordinario elemento di composizione fotografica: ecco alcuni esempi di riflessi.




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Scattare con tempi lunghi è una possibilità spesso offerta dalla ridotta luminosità di un cielo coperto. Questo può essere sfruttato per pose in cui il mosso ha un valore estetico positivo nell'immagine. Un modo molto interessante (e per molti nuovo) di "vedere" quanto ci circonda.
Il mosso, così come lo sfocato, sono valori estetici intimi alla fotografia, che non si ritrovano nelle altre arti visive (cinema a parte); noi crediamo che sia utile ricordarsene e farne tesoro. In un nostro vecchio notiziario abbiamo un articolo su un fotografo che adopera spesso il mosso a fini estetici, con successo.




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Dopo la pioggia rispunta sempre il sole!
Non è solo una metafora (comunque vera!), ma un richiamo a stare pronti per cogliere effetti di luce, colori, arcobaleni, riflessi, scene che altrimenti, in condizioni normali, spesso appaiono piatte e senza presa.








9 consigli utili per scattare fotografie sotto la pioggia
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Resistere alla tentazione di lasciare a casa (o in albergo) la macchina fotografica quando è prevista pioggia. Al contrario,partire fiduciosi in caccia d'immagini speciali!




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Un ombrello è senz'altro la scelta migliore per riparare l'apparecchio fotografico.
Il paraluce, se disponibile, va tenuto montato perché protegge la lente frontale dalle gocce.
Se si teme che pioverà troppo, un filtro trasparente può eventualmente essere avvitato sulla lente.




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Una copertura impermeabile per l'apparecchio fotografico è da prevedere se piove molto. Basta un sacchetto di plastica con un elastico per stringerlo sul barilotto dell'obiettivo.
In alternativa, si può avvolgere la macchina con della pellicola trasparente da cucina, lasciando aperta la lente frontale dell'obiettivo.





Una piccola macchina compatta digitale anfibia è molto utile anche per scattare tranquillamente fotografie sotto la pioggia.
O sotto la doccia!
:-)




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Rimanere al riparo va bene lo stesso :-)
Non è necessario inzupparsi per forza.
Si può anche stare a casa: dalla finestra spesso vengono fuori inquadrature interessanti.
Oppure è possibile ripararsi in qualche luogo (portico, bar,...) o anche rimanere comodamente seduti in macchina, parcheggiati in qualche strada.




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L'ombrello può essere adoperato come una quinta per inquadrare la scena, o per occultare una parte di cielo troppo luminosa, o ancora semplicemente per rendere meglio, agli occhi di chi osserva la fotografia, l'idea che effettivamente sta proprio piovendo!




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Dare la giusta sensazione di pioggia non è facile: spesso le gocce appaiono poco distinte nella fotografia. Occorre trovare la giusta illuminazione per le gocce e calibrare bene il tempo di posa (fare alcune prove) perché lasci fare alle gocce una leggerastrisciata nel fotogramma.
Può essere spesso conveniente scegliere una fonte di luce (flash, vetrina, lampione, sole,…) di tre quarti posteriore.
Se si adopera il flash montato sulla macchina, abbassarne la potenza di qualche diaframma perché renda un effetto piacevole.




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Includere nell'immagine degli indizi visivi che diano il senso dell'acqua: ombrelli, pozzanghere, schizzi... è un altro sistema per dare la sensazione di pioggia.
Le gocce che imperlano i vetri oltre ad essere funzionali (per mostrare che piove) possono anche costituire soggetti e/o quinte per fotografie particolari.




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Un treppiede è molto utile perché potrebbero essere necessari tempi lenti di esposizione. Se si monta poi la macchina sul treppiede, si conservano le mani libere per tenere l'ombrello ;-)

Occorre fare attenzione alla differenza di luminosità fra il cielo e la terra: spesso il primo, anche se molto nuvoloso, risulta assai più chiaro dei soggetti inquadrati (case, persone, prati,...). Tenerne conto nel regolare l'esposizione adatta, altrimenti si rischia di portare a casa soggetti fortemente sottoesposti.








Fotografie con la pioggia, la neve ed il tempo avverso
Una piccola galleria d'immagini
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giovedì 21 novembre 2013

Fotoconsigli: i segreti della macrofotografia

DAL SITO DI  NATIONAL GEOGRAPHIC


Fotoconsigli: i segreti della macrofotografia

I suggerimenti dei professionisti di NatGeo per ingrandire la realtà. Una fotogalleria per capire trucchi e tecniche di un universo al confine fra arte e tecnologia: l'universo della macrofotografia





Ape solitaria
fotografia di John Kimbler, My Shot

Con la sua enfasi per i dettagli, le geometrie e la consistenza degli oggetti, la macrofotografia può regalare risultati molto gratificanti.

In questa galleria vi forniremo consigli per realizzare grandi foto macro, trasformando le vostre immagini ravvicinate in composizioni di grande suggestione.

Questa immagine è stata realizzata con un obiettivo macro e un un doppio flash macro diffuso, che hanno permesso di cogliere il massimo dettaglio dell'ape e del fiore.

Fotoconsiglio: La macrofotografia non è altro che fotografia ingrandita. Viene definita tale dal momento in cui si moltiplicano le dimensioni di un oggetto da circa metà delle sue dimensioni reali (come viene rappresentata sul sensore della macchina fotografica) fino a cinque volte le sue dimensioni reali.





Coccinella e margherita
fotografia di Yoann Ducamp, My Shot

Fotoconsiglio: La macrofotografia offre una profondità di campo molto limitata. Come regola generale, bisogna tenere il diaframma sempre molto chiuso; uno stop da f/16 in su dovrebbe essere sufficiente per tenere a fuoco il soggetto principale.

Se state fotografando un soggetto che non può essere disposto più o meno sullo stesso piano focale per intero, dovrete decidere quale parte del soggetto in questione volete mettere a fuoco.







Semi di dente di leone al vento
fotografia di Michele Sutton, My Shot

Questa immagine, frutto di una lunga sessione, è stata otttenuta unicamente con luce naturale.

Fotoconsiglio: Per ottenere un effetto sfuocato artistico, sperimentate con aperture di diaframma più grandi. In questo modo potrete scegliere quel parte del soggetto sfuocare, per ottenere l'effetto suggestivo che desiderate.






Automobiline su palla
Fotografia di Peter Martin, My Shot

Fotoconsiglio: La scarsa profondità di campo è inevitabile quando si scatta immagini macro. In alcuni casi il risultato può essere gradevole, dato che lo sfondo risulterà totalmente sfuocato, mettendo in risalto il soggetto principale.

Questa caratteristica vi permette di utilizzare un ambiente naturale per la composizione della vostra immagine, visto che lo sfondo risulterà sfuocato. Tuttavia, controllate sempre che non vi siano elementi troppo evidenti o fastidiosi sullo sfondo.







Pesce pappagallo delle Maldive
fotografia di Paul Sutherland, National Geographic

Fotoconsiglio: Usate la vostra creatività nella macrofotografia inquadrando il soggetto da angoli inaspettati.

Provate anche con diverse fonti di illuminazione; la luce frontale enfatizzerà la saturazione dei colori, mentre quella laterale darà maggior rilievo ai dettagli.




L'ape al miele
Fotografia di John Kimbler, My Shot

Fotografia scattata a grandezza naturale con un obiettivo macro Canon MPE-65mm.

Fotoconsiglio: La macrofotografia riesce bene quando vi è un punto d'interesse principale nell'immagine e quel punto viene collocato in maniera oculata all'interno dell'inquadratura.

Scegliete uno sfondo semplice affinché non entri in competizione con il soggetto pricipale, che deve catturare l'attenzione di chi guarda.







Il rettile sul dito
fotografia di Ivan Nava, My Shot

Fotoconsiglio: Per la macrofotografia non occorre avere un obiettivo specifico: si possono anche acquistare più economiche lenti addizionali che si montano sul vosto obiettivo normale (in genere con un attacco a vite), permettendovi di metere a fuoco oggetti vicini.

L'ingrandimento, però, dipenderà dalla lunghezza focale dell'obiettivo sul quale applicate la lente addizionale.







Coleottero in fiore
fotografia di John Troiani, My Shot

Immagine scattata con una Nikon D80 e obiettivo macro Sigma da 150mm, a mano libera.

Fotoconsiglio: Inquadrare fiori, foglie e insetti in esterni può essere frustrante. Basta un alito di vento per rovinare un'inquadratura composta alla perfezione.

Per evitare che il vostro soggetto si muova un attimo prima che siete pronti a scattare, provate a legare la piant che state fotografando a un bastoncino che avete piantato per terra.

Usate il tempo di esposizione più rapido possibile e un flash ad anello o unità flash montate direttamente sulll'obiettivo; questi accorgimenti vi permetteranno di mantenere un tempo rapido e il diaframma chiuso.







L'insetto alato di Singapore
fotografia di Jervis Mun, My Shot

Fotoconsiglio: per realizzare al meglio le vostre foto macro, occorre un treppiede stabile. Le opzioni in questo senso sono due: o acquistate un treppiede che si allarghi a sufficienza da permettervi una posizione molto basta, oppre ne prendete uno con la testa invertibile, che vi permetta di sistemarvi la macchina fotografica a testa in giù sotto il treppiede stesso.






Euforbia
fotografia di Terry Bridges, My Shot

Fotoconsiglio: Quando scattate in esterni, ricordate che la macrofotografia ha bisogno di molta luce per permettervi di utilizzare tempi brevi e diaframmi chiusi.

Perciò, la giornata ideale è quella più luminosa, ma con il cielo un po' coperto, in modo che la luce sia diffusa e si distribuisca sul soggetto in maniera uniforme.




Il ragno e i suoi occhi
fotografia di Maneesh Kaul, My Shot

Fotoconsiglio: In genere, non è consigliabile usare il flash in dotazione della vostra macchina fotografica per la macrofotografia. Essendo montato sopra l'obiettivo, infatti, questo tipo di flash rischia di creare un'ombra sul vostro soggetto; quella dell'obiettivo, appunto.

Una soluzione è utilizzare un flash esterno, meglio ancora se del tipo con testa rotante e basculante.







Insetto su carta
fotografia di Ankit Mavchi, My Shot

Fotoconsiglio: se vedete un insetto o una piccola creatura che vi permette di avvicinarvi abbastanza, cominciate subito a scattare!

Quando si scattano macrofotografie di soggetti in movimento, occorre essere preparati. Assicuratevi che le impostazioni della vostra macchina fotografica siano tutte a posto, perché potreste avere una sola possibilità.






Pulsatilla con rugiada
fotografia di Peter Racz, Your Shot

Fotoconsiglio: L'autofocus non funziona sempre al meglio quando si riprendono soggetti molto ravvicinati. Con la messa fuoco manuale è molto più facile ottenere una buona media di immagini nitide.

martedì 19 novembre 2013

I segreti del bianco-nero

DAL SITO Cultor College




I segreti del bianco-nero:
Impariamo a vedere e a scattare in modo diverso 
per ottenere migliori immagini in bianco e nero 

di Rob Sheppard



L'Autore:

Rob Sheppard è un fotografo naturalista. Attualmente sta lavorando nelchaparral della California del sud, uno degli ecosistemi più selvaggi e meno fotografati negli Stati Uniti.
Rob, redattore del prestigiosa rivista "Outdoor Photographer Magazine", è autore di oltre 30 libri sull'argomento. I suoi testi sono una guida completa alla fotografia digitale e comprendono anche la post-produzione con Photoshop e Lightroom.Organizza workshop in tutti gli Stati Uniti e gestisce due siti web che, naturalmente, trattano di fotografia.

In questo articolo spiega come realizzare foto migliori in bianco e nero.


Negli ultimi anni la fotografia in bianco e nero ha guadagnato nuova attenzione ed apprezzamento.
I produttori di software stanno offrendo sempre più strumenti in grado di effettuare ottime conversioni in bianco e nero, mentre anche la maggior parte delle stampanti soddisfa le esigenze specifiche di stampa in bianco e nero con inchiostri ed impostazioni speciali.
Ecco alcuni suggerimenti per aiutarvi a creare ottime immagini in bianco e nero (b/n).



Scattare in bianco e nero

Il bianco e nero è così diverso che a volte si deve dimenticare ciò che si sa della fotografia a colori.
Non si tratta semplicemente di cambiare l'impostazione della fotocamera al b/n oppure di rimuovere il colore con Photoshop. Quando si desidera il meglio in b/n, è necessario iniziare a pensare in b/n (questo vale anche per la scelta delle immagini per la conversione dal colore).


Qui ci sono alcune cose da considerare quando si scatta:

1. Valutate i toni e le loro differenze, non il colore. Trovare differenze nette nella luminosità dei toni è davvero fondamentale per le immagini in b/n.
2. Dimenticate il colore.
3. Basate la composizione sulle differenze tonali. I contrasti tra toni definiranno e struttureranno la composizione.
4. Ignorate il colore.
5. Lavorate con una luce drammatica. Troppo spesso la luce opaca fa sembrare "fangose" le immagini in b/n.
6. Ho già detto che il colore può facilmente distrarre quando si lavora con il nero e nero?
7. Provate obliquamente. Se vi spostate di lato, avrete meno dettagli e più toni distinti diventeranno neri, bianchi o grigi.
8. Evitate le grandi aree bianche vuote. Questo è particolarmente un problema con il cielo: bianco vuoto può distrarre dalle tonalità piacevoli del resto della foto.
9. Siate cauti con le ampie aree di nero puro. Spesso è possibile realizzare una foto drammatica, con tanto nero, tuttavia, queste aree possono risultare visivamente "morte" per lo spettatore.
10. E, naturalmente, dimenticare il colore. Lo so, può sembrare che io abbia insistito troppo con questa storia del colore, ma è così facile essere distratti dal colore e dimenticare che lo spettatore della vostra immagine in b/n non avrà alcun riferimento circa i colori originali della scena.




Come arrivare al bianco-nero

Ci sono due ottimi modi per realizzare fotografie in b/n: scattare in bianco e nero direttamente o convertire da un'immagine a colori, in post produzione. Vediamone pregi e difetti.

Ecco le motivazioni per scattare direttamente in b/n dalla fotocamera:

1. Vedete quello che si ottiene.
Se non hai molta esperienza di bianco e nero, ci sono grandi vantaggi per la ripresa diretta dalla fotocamera, perchè si può esaminare e rivedere quello che hai scattato immediatamente sullo schermo LCD.
2. L'esperienza è più diretta.
Quando si scatta direttamente in b/n, si inizia a lavorare in uno spazio creativo che non è lo stesso di quello delle riprese a colori. Si tratta sicuramente di una diversa sfida alla nostra creatività ed esperienza.
3. E' possibile regolare gli effetti dei filtri.
Utilizzando i filtri interni della fotocamera, o utilizzando filtri esterni specifici per le riprese in bianco e nero, è possibile vedere immediatamente come le tonalità possano essere modificate e adattate alla nostra scena.
4. L'immagine è più vicina a quella definitiva.
Quando si scatta in bianco e nero, non si deve fare nessuna conversione dal colore.
5. RAW + bianco e nero JPEG offre più flessibilità.
Quando la fotocamera è impostata per lavorare in bianco e nero, si è bloccati nel formato JPEG. I file RAW, infatti, non sono convertiti in bianco e nero. Scegliete quindi la modalità di scatto RAW + JPEG che offre il meglio di entrambi i formati.




Ecco, invece, le motivazioni per scattare a colori per poi convertire in b/n:

1. Non si è bloccati su una sola immagine in bianco e nero. Questo è un grande svantaggio delle riprese dirette in b/n. Infatti non si può effettuare l'operazione inversa (dal b/n al colore) nè modificare l'interpretazione tonale della scena.
2. Filtrare dopo lo scatto. I filtri influenzano fortemente il contrasto in b/n. E' possibile filtrare l'immagine a colori nel computer per tradurre la scena nei toni preferiti di b/n.
3. Filtrazioni Interattive. Con la camera oscura digitale, è possibile provare diversi effetti filtro sulla stessa scena e vedere subito in che modo modificarli.
4. Filtrazioni totalmente variabili. Nel computer è possibile ottimizzare i colori del filtro per regolare in modo sottile i grigi in un'immagine in b/n.
5. Filtrazioni multiple separate. Con il computer, è possibile utilizzare più filtri sulla stessa inquadratura, il che non è possibile con le riprese effettuate direttamente in b/n.









Tradurre il colore in bianco e nero

Si possono facilmente convertire o tradurre le immagini a colori in b/n nella camera oscura digitale con un programma di elaborazione delle immagini (Lightroom, Aperture o altri: consulta il confronto tra 5 Editor d'immagni più importanti).

Tradurre è esattamente la parola giusta per spiegare questa operazione. E' necessario essere in grado di rendere le sfumature di grigio in manira tale che rendano bene l'effetto dei colori originali. Proprio come le traduzioni in una lingua possono essere buone o cattive, così avviene anche per quelle dal colore al b/n.

In generale non posso raccomandare solo i semplici comandi "scala di grigi" o "desaturare".
Questi sono modi rapidi e facile da usare con le immagini che non hanno bisogno di molti adeguamenti, ma su molte foto possono tendere a far apparire l'immagine troppo grigia senza sufficiente contrasto.
La scala di grigi scarta tutte le informazioni sul colore e toglie saturazione da un'immagine in bianco e nero in uno spazio a colori.

Qui ci sono alcuni modi per attuare la traduzione dal colore al b/n, non un elenco completo, ma una lista di programmi con cui ho ottenuto ottimi risultati:

1. Photoshop
Photoshop include un'eccellente conversione in bianco e nero sotto Immagine> Regolazioni> Bianco e Nero, ma vi consiglio di fare quest'operazione come un livello di regolazione, per avere un controllo maggiore. La parte agevole sta nella possibilità di aprire la foto e lavorarla subito.
E' possibile spostare il cursore sull'immagine, cliccare, e Photoshop trova automaticamente il giusto adattamento ad un grigio. Poi si sposta il cursore a destra o a sinistra per rendere il tono più chiaro o più scuro.



I pannelli di Photoshop per le modifiche in b/n e dei livelli.

2. Lightroom
Nel suo modulo "Sviluppo", Lightroom ha un controllo analogo a quello di Photoshop, per la regolazione in bianco-nero.

Una caratteristica notevole di Lightroom è quella di poter creare copie virtuali dove si possono fare tutte le conversione in bianco e nero, mantenendo salva la versione a colori.
I pannelli di Lightroom per le modifiche in b/n.


3. Photoshop Elements
Elements è una conversione semplificata in bianco e nero che funziona, ma può essere meglio usare il plug-in suggerito qui di seguito.



4. Nik Silver Efex Software
Se siete seriamente intenzionati a lavorare in bianco e nero, allora vi consiglio di collaudare questo plug-in della Nik Software. Funziona come plug-in sia per Photoshop che per Lightroom ed Aperture.
Si tratta di uno dei programmi più avanzati e versatili in bianco e nero che io abbia mai usato.



La schermata per la conversione in b/n di Silver Efex Pro.

5. Nik Software Color Efex
Questo plug-in offre diversi eccelleti strumenti di conversione. E' disponibile nella collezione Color Efex Pro completa. Ha quasi tutte le caratteristiche di Silver Efex (anche se non tutta la gamma e la facilità dei controlli) insieme a un altro cospicuo gruppo di regolazioni di colore ben progettate.



La schermata per la conversione in b/n di Nick Software Color Efex

6. Selezioni
L'utilizzo di selezioni (o maschere di livello) può davvero impostare le regolazioni in nero-bianco di parti dell'immagine. Ad esempio, è possibile utilizzare i settaggi di una parte della foto per correggerne altre. Questo è impossibile quando si scatta direttamente in b/n.

7. Scala di grigi contro RGB
Un'immagine salvata in scala di grigi è una foto senza colori tranne il nero, bianco e grigio.
Si tratta di un file più piccolo di un'immagine a colori.
Avere una foto in bianco e nero in RGB, tuttavia, consente di dare colore o tono all'immagine con un effetto seppia o un tono freddo al selenio.