Quando fotografare è questione di fortuna
I consigli e i trucchi dei fotografi di National Geographic.
di Jim Richardson
Fotografia di Jim Richardson
Il fotogiornalista Jim Richardson è celebre soprattutto per le sue immagini che ritraggono la vita quotidiana nelle piccole cittadine. Le sue foto appaiono molto spesso su National Geographic. (Fotografia per gentile concessione di Jim Richardson)
Nell'articolo sulla fotografia aerea ho parlato delle virtù della preparazione e dell'intuizione e, più in generale, dell'importanza di essere furbi ogniqualvolta se ne presenta l'occasione. Ne ho parlato come se fosse quello che faccio sempre.
Ora è il momento delle confessioni, e questa fotografia è perfetta per confessarsi. Mi trovavo in Scozia e stavo osservando due dei più grossi e buffi bovini che avessi mai visto attraverso il mirino della mia Nikon N90 (con obiettivo Nikkor 80-200 f/2.8). Stavo fotografando il paese del whisky per National Geographic Traveler, e mi trovavo nella cittadina di Dalwhinnie, nelle Highlands, patria dell'omonimo whisky. I bovini delle Highlands, chiamati coos dagli scozzesi, non sono un soggetto fotografico particolarmente stimolante, e neanche io mi sentivo molto a mio agio con loro. Semplicemente non sapevo dove puntare il mio obiettivo, così lo stavo puntando nella loro direzione.
Improvvisamente, è spuntato dal nulla questo ragazzo con la cresta e la giacca di pelle, e l'ho visto proprio nel mio mirino.
Non l'avevo affatto visto arrivare. Ho avuto a malapena il tempo di alzare la testa al di sopra della macchina fotografica per controllare se ciò che vedevo nel mirino era reale, quando il ragazzo ha tirato fuori un pezzo di pane e ha cominciato a dare da mangiare ai bestioni. Mi sono ripreso velocemente (ci provo quando la buona fortuna mi salva dalla mia incompetenza) e ho cominciato a scattare a ripetizione.
È stata solo fortuna!
E non bisogna mai voltare le spalle alla fortuna. Ringrazierò sempre gli dei della sorte per quell'istante che mi hanno concesso. E non scorderò mai la sensazione fantastica che si prova quando succede, quando il mondo ti offre un istante di splendida realtà, quando accadono eventi tanto improbabili quanto assolutamente "giusti".
Ecco, l'ho detto. Non me lo meritavo, ma mi è successo, e io ho accettato il regalo. Questa è la mia confessione.
Di tanto in tanto racconto la storia di questo scatto, ed è sempre un buon aneddoto, del tipo che noi fotografi amiamo ascoltare: questa fotografia è venuta fuori in seguito a un'incredibile combinazione di caso e karma, e la sua storia è anche molto divertente.
Questi aneddoti sono ottimi per raccontare delle belle storie, ma non fanno carriera per un fotografo. Quel giorno mi è andata bene. A parte quella fotografia, non ho concluso granché. Adoro i momenti di fortuna, ma mi spaventano anche. Essendo un fotografo che ama ritrarre la realtà, dipendo completamente dal mondo affinché mi conceda istanti da fotografare. E sono convinto che il mondo sia pieno di simili meraviglie. Quello che non so è se riuscirò sempre ad essere furbo abbastanza per cogliere l'attimo quando si presenta di fronte a me.
Quel giorno in Scozia, un'enorme freccia puntava verso quella scena e diceva: "È un'ottima fotografia, scemo! Scattala!". E così ho fatto.
È stata solo fortuna!
Ora è il momento delle confessioni, e questa fotografia è perfetta per confessarsi. Mi trovavo in Scozia e stavo osservando due dei più grossi e buffi bovini che avessi mai visto attraverso il mirino della mia Nikon N90 (con obiettivo Nikkor 80-200 f/2.8). Stavo fotografando il paese del whisky per National Geographic Traveler, e mi trovavo nella cittadina di Dalwhinnie, nelle Highlands, patria dell'omonimo whisky. I bovini delle Highlands, chiamati coos dagli scozzesi, non sono un soggetto fotografico particolarmente stimolante, e neanche io mi sentivo molto a mio agio con loro. Semplicemente non sapevo dove puntare il mio obiettivo, così lo stavo puntando nella loro direzione.
Improvvisamente, è spuntato dal nulla questo ragazzo con la cresta e la giacca di pelle, e l'ho visto proprio nel mio mirino.
Non l'avevo affatto visto arrivare. Ho avuto a malapena il tempo di alzare la testa al di sopra della macchina fotografica per controllare se ciò che vedevo nel mirino era reale, quando il ragazzo ha tirato fuori un pezzo di pane e ha cominciato a dare da mangiare ai bestioni. Mi sono ripreso velocemente (ci provo quando la buona fortuna mi salva dalla mia incompetenza) e ho cominciato a scattare a ripetizione.
È stata solo fortuna!
E non bisogna mai voltare le spalle alla fortuna. Ringrazierò sempre gli dei della sorte per quell'istante che mi hanno concesso. E non scorderò mai la sensazione fantastica che si prova quando succede, quando il mondo ti offre un istante di splendida realtà, quando accadono eventi tanto improbabili quanto assolutamente "giusti".
Ecco, l'ho detto. Non me lo meritavo, ma mi è successo, e io ho accettato il regalo. Questa è la mia confessione.
Di tanto in tanto racconto la storia di questo scatto, ed è sempre un buon aneddoto, del tipo che noi fotografi amiamo ascoltare: questa fotografia è venuta fuori in seguito a un'incredibile combinazione di caso e karma, e la sua storia è anche molto divertente.
Questi aneddoti sono ottimi per raccontare delle belle storie, ma non fanno carriera per un fotografo. Quel giorno mi è andata bene. A parte quella fotografia, non ho concluso granché. Adoro i momenti di fortuna, ma mi spaventano anche. Essendo un fotografo che ama ritrarre la realtà, dipendo completamente dal mondo affinché mi conceda istanti da fotografare. E sono convinto che il mondo sia pieno di simili meraviglie. Quello che non so è se riuscirò sempre ad essere furbo abbastanza per cogliere l'attimo quando si presenta di fronte a me.
Quel giorno in Scozia, un'enorme freccia puntava verso quella scena e diceva: "È un'ottima fotografia, scemo! Scattala!". E così ho fatto.
È stata solo fortuna!
DAL SITO...
Gran foto e ancora più bello il racconto di come è avvenuta! Davvero a volte è questione di pura fortuna. Il problema è che quando sei cosciente di questo non dovresti manco uscire dal letto senza la macchina fotografica! Chi sa mai cosa ti aspetta dietro l´angolo?
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