mercoledì 25 gennaio 2012

Come preparare le fotografie per la stampa

Dal  blog "Luci distorte":

Come preparare le fotografie per la stampa




Nonostante la stampa delle fotografie sia una pratica sempre meno diffusa, potranno sicuramente capitare delle occasioni in cui il fotografo avrà bisogno di stampare le proprie foto.
Una mostra fotografica per esempio, è l’occasione che più si addice ad un lavoro di stampa corretto e ben gestito in ognuna delle sue fasi, per non parlare di quando andrete a stampare il vostro portfolio fotografico.



Personalmente ho avuto la fortuna di lavorare in una tipografia e di conoscere qualche trucco utile per ottenere un risultato professionale…pensavate che bastava cliccare sul pulsante “stampa”? assolutamente no, ecco quindi una piccola ma spero esaustiva guida su come stampare le foto nel modo corretto:
Le basi: La differenza tra RGB e CMYK

Cercherò di rendere questo paragrafo quanto più semplice possibile, avete presente le pellicole a colori delle vostre fotocamere analogiche? bene, immaginate che la luce che catturano prima di raggiungere i cristalli d’argento fotosensibili attraversa tre strati di colore ovvero RGB (Red, Green, Blue), quindi una volta sviluppato il negativo possiamo trovare al suo interno i diversi strati di informazione rispetto ai tre strati di colore (tra l’altro visibili sulla pellicola attraverso una lente di ingrandimento ).
Questa “somma cromatica” avviene in RGB in maniera additiva, questo vuol dire che mescolando tutti i colori disponibili avremo come risultato il bianco puro.



In linea di massima potrei riassumere che le mescolanze additive sono quelle create con la luce…e per noi fotografi la luce è molto importante
In RGB sono rappresentati i colori di televisori, cellulari, schermi e di tutti i dispositivi digitali in generale.

Mentre la pellicola utilizza il metodo RGB, nella stampa tipografica, ovvero dalla comparsa delle prime stampanti a colori, la riproduzione dei colori viene ottenuta grazie alla somma di Ciano, Magenta, Giallo e Nero (CMYK).
Invece dei filtri, le stampanti utilizzano dei diversi strati di inchiostro per la somma dei colori.

La somma in questo caso è sottrattiva, quindi quando due colori si mescolano ci ritroviamo con un terzo colore più scuro dei precedenti…fino alla somma completa che ci farà ottenere un nero puro.

Se non vi siete persi in questa introduzione sulla differenza tra RGB e CMYK avrete capito che la fotocamera e la stampante leggono le informazioni sul colore in maniera differente, questo vuole dire che nella loro interazione è necessario fare la giusta attenzione.
Lo spazio colore RGB



Vi ho appena detto che il metodo colore RGB si avvale della sintesi additiva per la somma dei vari colori, come per un arcobaleno quindi, la somma dei colori porterà alla massima luminosità, ovvero il bianco.

Quando aprite un immagine in RGB con Photoshop potete visualizzare le informazioni relative allospazio colore dell’immagine…questa gamma cromatica è divisa per canali che hanno un valore da 0 a 255, zero è il valore senza luce (quindi Nero) e 255 il valore di massima luminosità (quindi bianco).
I principali spazi colore RGB sono Adobe RGB, sRGB e ProPhoto RGB…nonostante hanno gli stessi valori assoluti di resa luminosa la loro gamma cromatica varia notevolmente.

ProPhoto RGB è lo spazio colore con la gamma più ampia ma visto che solitamente sRGB e Adobe RGB sono i più utilizzati vi consiglio di usare Adobe RGB che è comunque migliore di sRGB.
Lo spazio colore CMYK

Abbiamo detto che lo spazio colore CMYK è quello utilizzato nella stampa, la somma dei suoi colori avviene per sintesi sottrattiva fino ad arrivare al nero.
Il processo di stampa infatti non usa la luce per far visualizzare il colore, ma l’inchiostro, che assorbe la luce.



Per vedere la relazione tra RGB e CMYK in Photoshop, basta aprire controllare il pannello “Info” per vedere come i valori RGB e CYMK interagiscono in tempo reale.


Per finire:

Spero avrete capito che nonostante RGB e CMYK servono tutti e due per rappresentare il colore, lo fanno in maniera molto diversa.
Trasformare un immagine RGB in CMYK potrebbe appiattirne i toni ed eliminare i dati relativi al nero 100% ecco perché nel processo che ci porta a stampare la nostra fotografia dobbiamo fare particolarmente attenzione a gestire correttamente lo spazio colore che passerà necessariamente da RGB a CMYK…tutto chiaro?

 Vi faccio un esempio riguardante il nero:
Mentre per il sistema RGB il nero è rappresentato sempre da un valore 0-0-0, per CYMK lo stesso nero può essere rappresentato con densità di inchiostro diverse.

About Mike

Michele Cirillo è un giovane fotografo di Roma. Nella vita, oltre a lavorare come Grafico e Web Designer cerca di far diventare la sua passione per la fotografia un lavoro. 

martedì 17 gennaio 2012

Consigli: Come organizzare una mostra

DAL BLOG "LUCI DISTORTE"


Se state leggendo questo articolo, probabilmente avete un bel pò di foto archiviate che aspettano solo di uscire allo scoperto.
Naturalmente, non stiamo parlando di far vedere le foto su Flickr o su Facebook, ma di esporle in una vera mostra fotografica.


Recentemente ho avuto la fortuna di poter esporre le mie foto, per la prima volta…in una serata dedicata al progetto luci distorte.
Mi piacerebbe condividere con voi i passaggi che ho affrontato per preparare e presentare questa mostra, visto che non è così difficile come si potrebbe pensare!
Tutte le immagini che vedete sono state scattate durante la mia prima esposizione.



Dove esporre le foto?


Non vi fate spaventare dalle parole “esposizione” e “mostra”, una mostra è solo una esposizione al pubblico del vostro lavoro che potrebbe svolgersi tranquillamente in un ristorante o in una libreria, che diventano gallerie per una notte.
Stà a voi e al responsabile dei locali cercare di predisporre la sala per dare risalto e coerenza alla galleria.
Anche bar, biblioteche, centri sociali, scuole e università sono tutti luoghi ideali per fare una mostra. In poche parole: Siate creativi, non sapete come essere creativi? leggete QUI.


Non abbiate paura di avvicinarvi ai luoghi che non hanno mai allestito mostre prima di oggi.
Alla fine vi servono solo 4 muri e delle persone che possono guardare i vostri lavori.
Ma andiamo al sodo…quanto costa fare una mostra?





Prima dei costi parliamo dei benefici…ci sono moltissimi benefici. Puoi far vedere il tuo lavoro al pubblico, è iniziare a farti un tuo nome nella piccola o grande realtà che la tua esposizione abbraccerà.
Puoi vedere le espressioni che susciti negli spettatori, capire quale foto blocca le persone a guardarla e quale invece viene vista con superficialità perchè ritenuta banale e con un pò di fortuna…potresti riuscire a vendere qualche foto o a racimolare un lavoro.


Esporre foto in una mostra anche il modo migliore per migliorare la vostra fiducia come artisti, ricordatevi che la fotografia è arte, quindi cerchiamo di farla uscire dagli hard disk e dai siti web!


Ora arriviamo ai costi…le cose che sicuramente devi tenere in considerazione sono: la stampa, le cornici, il costo dello spazio espositivo, e qualsiasi cibo o bevande che se volete, potete fornire.
Prendete tutte queste cose in considerazione prima di cominciare.





I costi di stampa variano dalla grandezza della stampa e dal supporto, per la mia mostra volevo stampare le foto sul forex, ma 20 euro a stampa mi sono sembrati un pò eccessivi…allora ho deciso di stampare le foto su carta fotografica, formato 20×30, e di usare come cornice un foglio di cartonlegno che ha un bel colore vaniglia e una buona robustezza.





Prima di iniziare spendere un sacco di soldi in stampe, considerate l’investimento rispetto all’ambiente in cui esporrete, quindi se riuscite ad’esporre le foto in una galleria famosa…non badate a spese!


Purtroppo anche gli artisti più “romantici” devono farsi i conti in tasca!
Come incorniciare le foto:


Cercate sempre di dare un aspetto professionale al vostro lavoro inserendo le vostre foto in una cornice adatta, questo non vuol dire che non deve essere il più semplice possibile…anzi! evitate le cornici a giorno, oltre ad’essere una soluzione antica crea dei fastidiosi riflessi sulle immagini…a proposito…cercate di stampate su carta opaca.
Per le mie foto ho incollato le immagini su un cartone di misura inferiore, a sua volta incollato sul cartonlegno. In questo modo ho creato un ombra sotto la foto che dava l’idea che la foto “fluttuasse” sopra il cartonlegno.



Scegliere un tema


A parità di qualità, una raccolta casuale di immagini non avrà mai lo stesso effetto di un gruppo di immagini legate trà loro da un tema o da una storia.
Potete fotografare anche una pera, ma se la inserite in un contesto legato alla cucina o alla di frutta avrà il suo senso.
Io ho scelto il tema da cui prende nome il mio sito e tramite il quale mi sono avvicinato al mondo della fotografia, le luci distorte. L’idea è molto semplice, ho preso diversi modelli a cui ho detto di tenere in mano una lampadina (a risparmio energetico ) e gli ho chiesto di mostrarmi una parte di loro.



Esporre da soli o in compagnia??


Se è la prima volta che vi preparate ad’esporre, sarà molto più facile organizzarvi insieme ad’altre persone…specialmente quando ancora non avete un nome, vi faranno comodo le persone che verranno all’evento perchè invitate da un altro artista.


Non bisogna per forza condividere la mostra con un fotografo. Pittori, scultori, musicisti e altri artisti possono partecipare, dando un valore aggiunto all’esposizione! Durante la mia prima mostra infatti, nello stesso locale suonavano due artisti, un cauntatore e una blues girl.
Come pubblicizzare l’evento??


La tua mostra ha bisogno di pubblico.
Inizia con i tuoi amici e la famiglia, poi passa a internet: tra Twitter, Facebook, MySpace, Flickr, forum online, e-mail e il tuo sito web personale o blog, dovresti riuscire a pubblicizzare bene il tuo evento!


Ricordatevi che internet non basta, le persone che verranno saranno sicuramente quelle con cui avete un rapporto “reale” continuo…quindi aumentate le relazioni pubbliche.


Trova degli eventi e cerca di conoscere persone con i tuoi stessi interessi, a cui farebbe piacere venire a vedere i tuoi lavori…il giudizio degli estranei è sicuramente più oggettivo dei tuoi familiari
Come comportarsi durante la mostra:


Dovete essere in ogni angolo e in ogni conversazione, non ritengo giusto invitare degli amici a un evento e poi non dargli la giusta importanza al momento del loro arrivo…
Se notate uno sconosciuto che guarda con interesse una vostra opera, cercate di attaccare bottone, fatevi spiegare il perchè del suo interesse e se avete degli aneddoti su quell’immagine, raccontateli senza timori.





Naturalmente ci saranno le critiche. Io sono un pò permaloso e devo dire che il solo pensiero che una persona si avvicini a una mia foto e che dica “che schifo” mi fà stare in pensiero. Cercate di non buttarvi mai giù…specialmente nelle prime mostre avrete molto da imparare quindi prendete i commenti con serenità e se sentite qualche criticone parlare…fategli un sorriso e cercate di capire il perchè delle sue critiche.


Infine, mettete in un angolo il libro dei visitatori detto anche “guestbook” dove potete raccogliere i nomi, gli indirizzi e-mail, e forse anche i commenti delle persone che hanno visto le tue foto. Rimani in contatto con loro tramite una e-mail di tanto in tanto e fagli conoscere il tuo sito web, o il tuo prossimo spettacolo.





Spero che i miei consigli “freschi di mostra” vi abbiano aiutato, ora mi aspetto di essere invitato alla vostra esposizione!
Aggiornamento:


Come ho scritto nei commenti, ultimamente faccio stampare le mie foto su carta fotografica di grammatura pesante (almeno 170gr) e poi incollo le fotografie con dello scotch biadesivo su dei pannelli di forex da 5mm dal costo di 2 euro l’uno. Questa soluzione mi permette di staccare e rincollare le foto sui pannelli a seconda della mostra che dovrò fare in modo tale che devo affrontare la sola spesa della stampa, mentre il supporto (il pannello in forex) è riutilizzabile.







About Mike

Michele Cirillo è un giovane fotografo di Roma. Nella vita, oltre a lavorare come Grafico e Web Designer cerca di far diventare la sua passione per la fotografia un lavoro.


mercoledì 4 gennaio 2012

Il ritratto, come fotografare un volto

Dal blog "LUCI DISTORTE"  di Michele Cirillo
 una presentazione di come fotografare un volto:



Amo fotografare le persone, e sono convinto che dietro ogni fotografia di un volto si possa nascondere una storia…un infinità di sfumature e di colori che si leggono negli occhi, nelle rughe e nella forma stessa del viso.
Vorrei iniziando quindi facendo una distinzione d’obbligo trà i vari ritratti: i più comuni sono quelli che possiamo trovare tra le foto di facebook dei nostri amici, ma parlando di fotografia professionale bisogna citare i ritratti di moda o di beauty, gli autoritratti, i ritratti artistici e i ritratti di viaggio…quelli che hanno il potere di farci scoprire facce e volti di altre civiltà e culture.
ritratto_foto
Qualunque tipo di ritratto vorrete immortalare vi consiglio di leggere questi consigli che ho stilato, tratti dai manuali più classici di fotografia con l’aggiunta della mia personale esperienza che spero vi sia d’aiuto.

1. Usare un medio teleobiettivo.

Il prima accortezza che dovrete avere durante uno shotting di un volto è quella di montare un obiettivo adatto a immortalare le linee del viso senza deformazioni, per questo anche se la maggiorparte dei fotografi consiglia un 50mm io credo che la soluzione migliore parta dai 85mm (sensori a pieno formato) fino ai 200mm, magari a focale fissa. Con una focale maggiore oltre ad evitare distorsioni tipiche dei grandangoli riescono ad offrire una ottima “compressione d’immagine” che un 50mm non ha.
canon_85-f1.2
La compressione di cui parlo è quella che vi permette di rendere meno pronunciate le sporgenze del viso e di riuscire a ottenere un piacevole sfondo sfocato arrivando (con un 200mm e con un diaframma abbastanza aperto) a ricreare un effetto boken sullo sfondo e un soggetto principale perfettamente a fuoco.
Ecco degli esempi per farvi vedere la differenza tra le varie focali su un volto, ricordatevi che ho scattato con una fotocamera APS-C quindi dovrete moltiplicare il valore della focale per 1.6! ;)
Ritratto_18mm Ritratto_24mm Ritratto_34mm
Ritratto_43mm Ritratto_55mm

2. Come illuminare un ritratto.

L’illuminazione nella fotografia di ritratti è l’elemento principale che caratterizzerà la vostra foto.
Potete decidere se utilizzare la luce naturale oppure softbox, luci a cono, flash e bank ma ricordate di illuminare il vostro soggetto facendo bene attenzione alle ombre che si possono creare vicino al naso, sotto gli occhi e tra i capelli.
illuminazione_studio
Se utilizzate un flash da studioaccendete una lampada pilotaper avere un anteprima delle ombre ed evitare di fare molte prove prima di trovare la giusta illuminazione.
Per imparare ad illuminare un ritratto prendete una foto che vi piace particolarmente e guardate negli occhi del soggetto: troverete un indizio per capire come il fotografo ha posizionato le luci per quello scatto! ;)
Con il tempo riuscirete ad avere in testa il vostro schema di luce ideale e farlo diventare il vostro punto di forza che vi distinguerà dalla massa di ritratti presenti in rete.
luce_occhi

3. Usare il flash anche con il sole.

Durante uno scatto all’aperto, l’illuminazione non è controllabile come in studio e quindi è utile utilizzare un semplice flash esterno per contrastare la luce del sole e schiarire le ombre. Questa tecnica è molto utilizzata soprattuto quanto stiamo cercando di ambentare il ritratto in un paesaggio molto luminoso, e ottenendo comunque una giusta esposizione su tutta la scena.
Se non avete un flash a disposizione potete utilizzare un pannello riflettente: volendo ne potete creare uno artigianale utilizzando un foglio di cartone bianco o un pannello di polistirolo ricoperto di vernice a specchio.
Ecco una foto scattata illuminando il soggetto con la sola luce del sole:
ritratto_luce_sole_diretta
Con l’aiuto di un flash potete vedere come le ombre diventino meno marcate:
ritratto_foto_flash

4. Guardare oltre il soggetto.

Un buon ritratto è spesso valorizzato dallo sfondo presente nell’immagine, prima di premere il pulsante di scatto fate scorrere l’occhio lungo tutta la cornice dell’immagine controllando che lo sfondo sia sfocato, nel caso contrario cercatene uno che non faccia distrarre il lettore dal soggetto principale.
ritratto_sfondo

5. Utilizzare una particolare tecnica fotografica.

Un ritratto non deve per forza essere ripreso in maniera “classica”, secondo la vostra creatività potete scegliere di cogliere la sola silhouette oppure decidere di scattare in High Key o in Low Key, due effetti molto suggestivi.
ritratto_high_keyritratto_low_key

6. Trovare un angolo di scatto interessante.

Cosa distingue una foto dalle altre? molte volte è proprio l’angolo di scatto. E’ difficile accorgersi quando possiamo essere “viziati” da un certo modo di vedere le cose quando basta sfidare le inquadrature classiche per trovare un angolo di scatto diverso, magari poco sopra o sotto il livello dell’occhio del soggetto.
ritratto_diversa_angolatura
Gestendo bene l’angolo di ripresa potrete diminuire o accentuare parti del viso riuscendo a rendere piacevole ogni viso. Soprattutto per i fotografi di matrimonio questo è un elemento molto importante che può far dire alla sposa: “Mi hai fatto venire proprio bene in foto!” ;)

7. Trovare le emozioni.

Non state fotografando una montagna o un piatto di pasta, dietro ad un ritratto c’è una persona con la sua storia, le sue esperienze, i successi e gli insuccessi che porta sulle spalle. Forse prendo troppo seriamente la fotografia ma cerco sempre di far entrare nel corpo macchina della mia fotocamera non solo dei pixel ma anche dei sentimenti, delle “vibrazioni” che sento ogni volta che riguardo quella determinata foto.
ritratto_emozioniChe ci crediate o no, cercate sempre di catturare emozioni durante uno shotting di un ritratto, forse voi non vedrete la differenza, ma almeno il soggetto ritratto si sentirà un po più persona e un po meno modello.

8. Fate firmare una liberatoria.

liberatoria_fotografica
Purtroppo o per fortuna anche nella fotografia ci sono delle regole, poche e ben confuse ma che vanno rispettate.
Se potete fate sempre firmare una liberatoria ai vostri soggetti che vi consenta di utilizzare la foto per mostrarla su internet o durante le mostre, tenendo presente che la persona ritratta vi ha dato il permesso di utilizzare quella foto come l’avete scattata e quindi non meravigliatevi se quando con photoshop inserirete una banana in mano al vostro amico lui potrà comunque citarvi per danni alla sua immagine…quindi attenzione!
Il mio consiglio è quello di utilizzare il buon senso, come potete immaginare non è possibile chiedere una liberatoria a ogni persona che fotografate e sicuramente non vi arriverà una denuncia prima di una semplice mail dove vi chiederanno di togliere la foto in questione.
La cosa si fa più complicata se guadagnerete dei soldi da quel ritratto, ricordate che una parte potrebbe spettare al modello! :D