La scuola di fotografia di diagaz
Lo scatto: il controllo della luce, tempi, diaframmi, ISO - parte 1
Partiamo con un piccolo esperimento: provate a prendere un foglio da disegno e un fazzoletto di carta, un pennarello con punta molto grande e uno con punta molto piccola, non importa di che colore.
Ora fate queste piccole “prove”:
Prendete il pennarello a punta grande e appoggiatelo per due secondi (contate, uno... due...) prima sul foglio da disegno poi per lo stesso tempo sul fazzoletto di carta. Su quale foglio c'è il segno più grande? Ovviamente sul fazzoletto di carta che assorbe più inchiostro rispetto alla carta normale.
Secondo esperimento. Sullo stesso foglio di carta (prendiamo quello da disegno) appoggiate per due secondi prima il pennarello a punta grande poi il pennarello a punta piccola. Qual è il segno più grande? Ovviamente quello fatto con la punta grande.
Ultimo esperimento: prendete il fazzoletto e il pennarello a punta grande; appoggiatelo prima per 5 secondi poi fate un altro segno appoggiandolo per una frazione brevissima di secondo. Qual è il segno più grande? Quello fatto restando per 5 secondi sulla carta.
Riassumendo, se si vuole fare un segno grande si dovrà prendere una carta più assorbente, un pennarello con la punta più grande e lo si appoggerà per più tempo. Vice versa, se si desidera fare un segno piccolo si utilizzerà una carta meno assorbente e il pennarello a punta piccola che verrà appoggiato per pochissimo tempo.
Ora immaginiamo che l'inchiostro sia la luce. Una fotografia è fatta di luce, gestendo la macchina fotografica decidiamo quanta luce andrà a colpire il sensore o la pellicola. Quello che prima abbiamo chiamato “segno” è in realtà la fotografia che risulterà dallo scatto. Seguiamo le prove che avete fatto con lo stesso ordine:
- ISO: gli iso indicano quanto è sensibile alla luce il sensore o la pellicola. Più gli iso sono bassi, meno è sensibile (come il foglio da disegno per intenderci), mentre più è alto il numero più è sensibile alla luce (come il fazzoletto). Quindi usando iso bassi avremo segni più piccoli (meno luce imprimerà il fotogramma) usando iso alti avremo segni più grandi (più luce verrà registrata sul fotogramma).
- DIAFRAMMI: il diaframma è quell'insieme di lamelle che trovate dentro l'obiettivo. Provate a staccare la lente e guardare attraverso il vetro, sul fondo trovate una levetta, provate a muoverla guardando dentro, vedrete queste lamelle che si aprono e si chiudono. Questo è il diaframma. Più sono aperte più luce entra (pennarello a punta grossa) più sono chiuse meno luce entra (pennarello a punta fine). Quindi, sempre per seguire il nostro esempio di prima, per fare entrare più luce e fare un segno maggiore dovremo aprire il diaframma per avere un segno più piccolo dovremo chiuderlo. Come? Dipende dalla macchina che state usando. Le macchine vecchie vi fanno aprire e chiudere direttamente sulla lente, quelle più moderne ve lo fanno aprire dalla macchina. I valori vanno da numeri bassi, quasi sempre con la virgola a numeri più alti. I numeri bassi aprono il diaframma i numeri alti lo chiudono: se ho il diaframma a 2,8 sarà molto aperto (punta grande, molta luce che entra) se sarà a 22 sarà molto chiuso (punta piccola poca luce).
- TEMPI: in questo caso l'esempio è proprio simile alla prova: quando si parla di TEMPI si intende per quanto tempo si farà entrare luce nella macchina, per quanto tempo la luce colpirà il sensore o la pellicola. Più lungo è il tempo maggiore sarà la quantità di luce che verrà registrata nella fotografia (segno più grande). l'unità di riferimento è il secondo e di solito una posa di un secondo è molto lunga. Per foto in condizioni di luce normali i tempi sono decisamente più brevi, frazioni di secondo. Quindi uyn tempo di 1/125 è un tempo pari ad 1/125 di secondo. Se sulla ghiera dei tempi che avete sulla macchina trovate indicato 60, 125, 250, 500 non si tratta di secondi ma di frazioni di secondo (quindi 1/60, 1/125, 1/250...) quindi 125 è il doppio di 250 (perchè 1/125 è il doppio di 1/250). entreremo nello specifico nelle lezioni successive.
Riassumiamo anche qui. Per fare entrare più luce dovremo usare pellicole più sensibili (iso alti), aprire i diaframmi (numeri bassi e con le virgole) e per tempi più lunghi.
Nelle prossime lezioni vedremo come usare i tre fattori, cosa cambia dando più importanza ad uno piuttosto che ad un altro fattore...
Intanto imparate cosa sono gli iso, i tempi e diaframmi, provate a ragionarci su, magari usando la vostra macchina in manuale. Tanto con il digitale anche se sbagliate potete semplicemente cancellare senza consumare pellicola!La scuola di fotografia di diagaz
Questa è la seconda parte dell'articolo: SCUOLA DI FOTOGRAFIA: il controllo della luce, tempi, diaframmi, ISO - parte 1
Nella lezione precedente abbiamo visto cosa sono iso, tempi e diaframmi.
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lo scatto: controlliamo la luce: tempi, diaframmi, ISO - parte 2
Questa è la seconda parte dell'articolo: SCUOLA DI FOTOGRAFIA: il controllo della luce, tempi, diaframmi, ISO - parte 1
Nella lezione precedente abbiamo visto cosa sono iso, tempi e diaframmi.
La macchina fotografica ha al suo interno un esposimetro, ovvero uno strumento che misura la luce. Il valore è indicato proprio da iso, tempi e diaframmi; l'esposimetro quindi della macchina ci dice quali sono le misurazioni ideali espresse nei tre valori.
Innanzitutto vediamo i tre indicatori in una scala
Nelle tre colonne sono indicati i valori comuni per ogni voce, in alto trovate i valori che fanno entrare più luce in basso quelli che ne fanno entrare di meno: 100 iso fanno entrare meno luce dei 3200 iso (carta meno o più assorbente), tenendo aperto l'otturatore per 1/2000 di secondo entra meno luce rispetto ad un tempo di 1/30 di secondo, e aprendo il diaframma a f 2,8 entra più luce rispetto ad un diaframma di f 8.
Il passaggio da un gradino all'altro in termini tecnici si chiama STOP (che corrisponde ad una quantità fissa di luce), tra 100 e 200 iso c'è uno stop di differenza. Così come c'è tra f2,8 e f4.
Torniamo al rapporto tra i tre... ammettiamo che il nostro esposimetro misuri la luce di una scena e ci indichi questo trittico: 400 iso, 1/60, f5,6
Impostando questi valori sulla macchina l'esposizione è corretta (ovvero la foto non è né troppo scura né troppo chiara).
Ammettiamo di voler aprire di più il diaframma (per motivi che vedremo più avanti), facciamo a f2,8, quanti stop di luce guadagnamo? Esatto, due stop. Per avere una foto corretta dovremo togliere questi due stop dagli altri valori, sceglieremo (in base a quanto vedremo più avanti) dove toglierli, ma potremmo anche togliere uno stop da ciascun valore, quindi...
200 iso (-1 stop) , 1/125 (-1 stop), f 2,8 (+ 2 stop)
Gestire questo trittico è importantissimo. Possiamo anche tenere fisso un valore o due e chiedere alla macchina di regolare l'altro: se guardiamo sulla macchina c'è una rotella dove ci sono delle lettere: M, A, S, P. Cosa significano?
P = la macchina gestisce tutti i valori in automatico
A = il fotografo decide l'apertura del diaframma la macchina decide il tempo corretto (a= aperture)
S = il fotografo decide il tempo e la macchina regola l'apertura (s=speed)
M = il fotografo imposta tutto manualmente
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