sabato 18 maggio 2013

Come creare un portfolio online professionale con meno di 10 euro

DAL BLOG .....................
Come creare un portfolio online professionale con meno di 10 euro




Questa non è solo una guida pratica su come creare un portfolio/galleria fotografica/sito web è anche una riflessione su come deve essere impostato un sito web e perché fare certe scelte e non altre.

Sono anni che vado alla ricerca del portfolio perfetto, adesso credo di averlo trovato.


Ho fatto un'attenta analisi dei vari portfoli online, analizzando sia quelli dei grandi fotografi che quelli degli amatori e professionisti vari che gestiscono un'attività (in entrambi i casi sono andato oltre il territorio italiano guardando anche quelli oltre oceano).


Sono arrivato alla conclusione (alcuni direbbero ovvia, ma non è così per tutti) che la semplicità, la funzionalità e il contenuto sono le tre cose che veramente contano in un portfolio online, magari unite a un minimo di "stile".


Soltanto chi non è sicuro della forza delle proprie fotografie ha bisogno di ricorrere a grafiche super elaborate per il proprio sito web, andando incontro a tutti gli svantaggi che esse comportano (rallentamenti, difficoltà nella navigazione, impossibilità per alcuni di vedere il sito).


Vi propongo alcuni portfoli online di fotografi della national geographic che ammiro, tutti sono accomunati da enorme semplicità e tutti mirano allo stesso obiettivo, porre subito il visitatore davanti alla bellezza delle proprie foto:


- Steve McCurry (una galleria così semplice la si può trovare anche gratuitamente online)


- James Nachtwey (il suo sito web lo trovo fin troppo semplice)


- Steve L. Raymer


- Joe McNally (più moderno degli altri, simile a quello di McCurry ma più "moderno")


- Jodi Cobb (simile a quello di McNally)


Nessuno di questi siti web ha effetti speciali realizzati con flash o altro, si entra nel sito e ci si ritrova subito difronte alle foto.


Quindi se Steve McCurry o Nachtwey che sono professionisti di livello mondiale hanno siti del genere voi che bisogno avete di avere un sito super figo con mille effetti?


Passiamo alla parte pratica della guida, come da titolo con la mia soluzione potrete avere a meno di 10 euro un portfolio online e un sito web perfettamente funzionante con indirizzo personalizzato!

Questo è il mio portofolio/blog fotografico: www.marcocrupi.net


PRIMO STEP


Iscrivetevi a facebook e create una Fanpage chiamandola col vostro nome e cognome, seguiti da "Photography", così da poterla utilizzare a livello internazionale.


Create un blog registrandovi alla piattaforma blogger.com


Scegliete una grafica qualunque, tanto la modificheremo in seguito.


Che vantaggi abbiamo su blogger rispetto a un host a pagamento?


È gratis
Non ha limiti di banda, database, spazio ecc...
È molto personalizzabile
Ci sono un sacco di risorse per creare tipi di sito web e grafiche di ogni genere
È sicuro
Si indicizza molto bene, del resto blogger è un servizio di google!
SECONDO STEP


Una volta creato il vostro blog avrete un dominio chiamato www.vostronomecognome.blogspot.com ciò non va bene, perché l'indirizzo del vostro sito dovrà essere personalizzato, andate su impostazioni e finirete direttamente nella pagina "impostazioni di base" come illustrato nelle immagini qui di seguito.





Cliccate su "Aggiungi un dominio personalizzato" ed il gioco è fatto, con 8 euro avrete il vostro dominio personalizzato come i fotografi da me prima citati.


TERZO STEP




Ridimensionate tutte le vostre foto a 2048 pixel per lato maggiore (usando lightroom ophotoshop), create vari album fotografici nella fanpage divisi per genere fotografico, progetto o quello che volete voi, per vedere come ho fatto io andate a questo linkhttp://www.facebook.com/marcocrupiblogfotografico/photos


QUARTO STEP


Adesso avete un dominio personalizzato, una fanpage con i vari album ad alta risoluzione e un blog che potete trasformare in qualunque cosa, vediamo come procedere combinando insieme tutti questi elementi.


Scegliamo il template per il blog, esistono due siti che vi consiglio di visitare dove potete trovare i migliori template per blogger: http://btemplates.com/ ehttp://www.premiumbloggertemplates.com/ nel secondo alcuni sono a pagamento ma vale veramente la pena acquistarli.


Dopo aver scaricato il file, andate nella sezione modello e caricatelo cliccando sul pulsante Backup/Ripristino



Una volta caricato il template, dovete personalizzare alcune voci, come quelle inerenti le sezioni, le istruzioni per fare ciò dovrebbero essere nel file da voi scaricato.


Dovete andare nella sezione modello e andare su "Modifica HTML".


Questo step ve lo consiglio in caso mastichiate un po' di HTML, il minimo indispensabile, se col pc siete proprio negati usate i modelli predefiniti di blogger che sono molto semplici da personalizzare...


QUINTO STEP


Solitamente i blog hanno una lista di pulsanti in alto (come il mio sito), cercate di mettere tra i primi da sinistra verso destra quello contenente il link alla sezione foto della propria fanpage, in questo modo le persone potranno vedere senza problemi le vostre foto ad alta risoluzione, condividerle con gli amici e commentarle.


Si è così, ho scelto facebook come portfolio definitivo, ed ecco i motivi:


È possibile caricare foto ad alta risoluzione senza rallentare la connessione dei visitatori (questo grazie ai potenti server di facebook) un lusso simile potreste permettervelo solo pagando un sacco su un host a pagamento (già con foto a 1200 pixel e qualità non al massimo si hanno rallentamenti di solito).
Un problema che potete notare anche nei siti dei grandi fotografi è che a seconda delle dimensioni dello schermo con cui sono guardate le foto (e l'intero sito) non variano, su schermi grandi sembreranno piccole oppure viceversa su schermi piccoli sembreranno troppo grandi e si dovranno scorrere con la barra, cosa che su facebook non avviene, che lo schermo sia 1920x1200 pixel o 1024x768 pixel di risoluzione non fa differenza, le foto si vedranno sempre perfettamente perché si adattano allo schermo senza perdita di qualità.
Facilità di utilizzo, chi non sa scorrere gli album di facebook? Non credo esista qualcosa di più intuitivo.
Facilità di condivisione e di commento senza precedenti, chi mira a far conoscere il proprio lavoro a più persone possibili non può ignorare questo parametro.
Tanto per farvi rendere conto, nella giornata di ieri ho caricato delle foto nuove, ancora oggi ricevo i commenti e i "Like", difficilmente avrei ottenuto un "successo" simile se avessi caricato le foto su un portfolio classico.


SESTO STEP


Adesso che avete collegato il blog alla vostra galleria fotografica inserite il widget della vostra fanpage sul blog, andate a questo linkhttp://developers.facebook.com/docs/reference/plugins/like-box/, seguite le istruzioni, scaricate il codice HTML che vi da facebook, andate sul Layout del vostro blog, andate su "Aggiungi un gadget" e create un modulo html in cui inserire il codice, ovviamente dovrete settare a dovere le dimensioni della fanpage.


Non è obbligatorio ma aiuta ad aumentare i vostri fan.


Detto questo, vi starete chiedendo, a cosa vi serve un blog?


A scrivere! A farvi conoscere su internet, nella vostra città o quello che volete, create articoli con le vostre fotografie, scriveteci su pensieri, condividete il contenuto che pubblicate.


Per esempio se siete fotografi sportivi a Milano e decidete di fotografare la squadra di calcio della città, postando le immagini e scrivendo dei testi su di esse nel vostro blog riceverete visite dai Milanesi che su google cercano immagini e informazioni sulla squadra di calcio... questo sistema è molto utile per farvi un nome nella città in cui vi trovate.


Un blog non serve solo a questo scopo, se siete dei professionisti potete scrivere dei vostri futuri Workshop, organizzare eventi, far conoscere prezzi e offerte speciali e tanto altro.


Il blog insomma serve ad attirare le persone da tutto il web e a seconda di cosa scriverete potrete avere visite da tutta Italia o più in particolare dalla vostra città, sta a voi deciderlo.

Solitamente chi crea un portfolio classico a meno che non diventi famoso non riceverà molte visite salvo dalla gente che lo cercherà apposta su google o a cui lui avrà dato il suo indirizzo web.

Capisco che alcuni di voi possono avere difficoltà ma su internet ci sono un sacco di siti e risorse per chi vuole cominciare ad aprirsi un blog, per qualunque difficoltà vi basta cercare su google.

lunedì 13 maggio 2013

Anne Geddes...quando un bebè diventa arte, colore e fantasia.



DAL BLOG .............On 50mm Blog Fotografico

Anne Geddes...quando un bebè diventa arte, colore e fantasia.
Eccoci ritrovati con il nostro appuntamento settimanale con i grandi maestri della Fotografia, la "Sunday of Great Masters". Oggi è un'occasione speciale perchè abbiamo come ospite della nostra consueta intervista immaginariauna donna. Una donna speciale, che ha saputo rendere i soggetti delle sue foto, i bambini, protagonisti dell'arte e arte loro stessi.
Questa famosissima donna è Anne Geddes(1956 - ), australiana di nascita, ma ormai cittadina del mondo per adozione grazie alla sua capacità di conquistarsi un degno posto nella storia della fotografia mondiale, distinguendosi anche per una nobile azione di propaganda sulla protezione dalla violenza sui minori in tutto il mondo.



D: Buongiorno Signora Geddes, la ringraziamo per aver risposto positivamente alla nostra richiesta di scambiare due chiacchiere insieme, parlando un po' della sua vita personale, ma anche della sua forma d'arte preferita, la fotografia. Come è nata questa passione ? ci parla della sua storia degli inizi ?

R: Buongiorno a tutti i cari lettori, bè parlare della mia fotografia vuol dire necessariamente parlare anche della mia vita personale perchè le sue cose sonoinscindibilmente legate. L'una ha qualcosa a che vedere con l'altra. E l'una non sarebbe esistita, così come lo è ora, senza l'altra. Allora, mi chiamo Anne Geddes e come avete ben detto sono nata in Australia, a Home Hill, nel settembre del 1956. Fino all'età di 25 anni ho condotto una vita normale (non che quella che conduco ora non lo sia), non troppo lontana dalla fotografia, ma comunque sempre alla ricerca di quel qualcosa che mi mettesse in comunicazione con l'arte, con l'espressione, con una sorta di alienazione superiore, felice e orgogliosamente soddisfacente. Fu così che cambiando spesso lavoro giunsi in una stazione televisiva locale della Nuova Zelanda, in cerca di lavoro come segretaria. Fu un'esperienza molto interessante innanzitutto perchè conobbi mio marito, Kel, ma anche perchè vidi dal vivo quanto era grande la potenza del mezzo visivo nella comunicazione.

D: Potremmo dire che le prime esperienze come fotografa non le fece in patria, giusto?
R: Si e no, le risponderei. Se parliamo delle esperienze fotografiche in genere posso affermare di aver iniziato a interessarmi già da piccolina, e da ragazza, quando iniziai a fare i primi viaggi, raccogliendo centinaia e centinaia di fotografie di luoghi che avevo visitato e studiandone la luce, i colori, le prospettive. Se invece per esperienze lei si riferisce alla fotografia dei miei piccoli amici bambini, e quindi anche la creazione del mio primo portfolio le do ragione. In effetti i primi lavori li feci a Hong Kong, dove ci eravamo trasferiti con mio marito, e dove avevo appunto iniziato a fare foto ai bambini di amici e vicini, che gioiosi si prestavano a questa sorta di "gioco". Tuttavia decisi di lasciare il mondo della comunicazione e del marketing e mi trasferii ad Auckland, dove aprii il mio primo Studio Fotografico. Avevo fatto delle esperienze come assistente di un fotografo in studio, e quindi riuscii ad improvvisare in un garage nel retro della mia casa le attrezzatura e gli spazi adatti a questo genere di fotografia.




D: Ai lavori su commissione trovava sempre il tempo per piccoli spunti personali, è stato facile conciliare le cose?
R: All'inizio dato che avevo bisogno di fare esperienza e anche di lavorare, mi offrii per dei lavori su commissione...non solo fotografie a bambini ma anche altri generi, per esempio feci anche alcuni lavori a dei matrimoni. Tuttavia ben presto iniziai a sentire la pressione delle mie idee che volevano uscire fuori e così, pian piano, iniziai a dedicare qualche ora alla settimana alla realizzazione di scatti che piacevano a me, e solo me, io ero la committente di me stessa e il mio cuore era colui che quegli scatti dovevano conquistare. In realtà non era difficile conciliare le cose....Quando lavori in un ambito come quello fotografico può capitare di lavorare duramente per realizzare progetti e lavori per dei clienti, capita così di dedicarsi così notevolmente a quei lavori tanto da trascurare in primis noi stessi. E così poi si arriva a fine settimana, o mese, o quello che sia, come svuotati....ci sembra di aver lasciato correre il tempo senza che questo si accorgesse di noi. Ecco quindi che vorrei darvi un consiglio....anche nei periodi più affannati trovate un momento per voi, realizzate quell'idea che avevate in mente da tempo, leggete, rilassatevi, perchè prestare attenzione a sè permette di migliorare poi anche l'attenzione che si riesce a prestare agli altri.

D: La sua fotografia ha subito una sorta di "evoluzione" da quella degli inizi o all'incirca si è mantenuta sempre costante come genere, contenuti, stile ?
R: La mia fotografia è cambiata, e meno male direi. Cambiare, in meglio, è positivo e anche fisiologico; evolversi e migliorarsi è nello stesso DNA dell'uomo e quindi è logico che anche io, e la fotografia che faccio, siamo cambiati rispetto alla Anne Geddes degli anni '80. Se si raffrontano le fotografie di tutto il mio percorso fotografico si può notare come in una prima fase predominava il tema del bambino in sè,come creatura pura e candida...immagini pulite, molti bianchi e neri, bambini molto molto piccoli, spesso inserivo anche il legame con i genitori attraverso una mano tesa o la figura stessa della madre, ecc...
In una seconda fase ho iniziato a lavorare molto di più sulla scena, sui costumi, sulle ambientazioni. Sono nate così le immagini che credo contraddistinguono il mio stile. Quella sorta di ambientazione fiabesca e surreale, con bambini-zucca, bimbi-ape o fatine in un mondo incantato. In questa fase mi sono davvero molto divertita, ma allo stesso tempo impegnata, a creare appunto tali collegamenti tra la purezza e l'innocenza dei bambini e la magia dei mondi fatati e surreali dove tutto può esistere. Sono nate anche collaborazioni con moltissimi artigiani locali che mi fornivano volta per volta tutto ciò di cui avessi bisogno, che fossero vestitini, costumi, verdura e frutta, strutture scenografiche.
Infine potrei ravvisare un'ultima fase ( almeno per ora ), che è quella dei miei ultimi lavori....una fase dove il protagonista torna a essere il bambino nella sua più totale unicità e pulizia, lui il centro, lui il soggetto, lui il fulcro dell'attenzione e della comunicazione.





D: Immagino che lavorare con dei bambini, soggetto imprevedibile per eccellenza, non sia facile...qualche trucco per i nostri lettori ?
R: Non è facile...ha colto la frase esatta. E tuttavia, pur non essendo facile è molto importante quella dose di imprevedibilità. Vede, in alcuni scatti che ho fatto in passato ho impiegato anche dei mesi interi per trovare la giusta scenografia, le giuste luci, i giusti colori. Ovviamente per provare tutto ciò abbiamo usato un bambolotto di dimensioni reali. Arrivati al giorno della sessione fotografica "dal vivo", dopo un lavoro di interi mesi, il bambino/soggetto non ne vuole sapere di stare nella posizione da noi scelta. Bene, le dirò che nel 99% dei casi le smorfie e gli attegiamenti del tutto spontanei e naturali di quel bambino sapranno dare quel tocco in più che nessuna scena programmata con un bambolotto potrà mai dare.
Un consiglio che posso dare ai lettori di On50mm è quello di far sentire il bambino il più possibile a suo agio...ad esempio lavorando in un ambiente caldo, comodo e spazioso, tenendo la madre del piccolo a portata di sguardo da parte del bambino, magari anche una musica rilassante in sottofondo. E poi una grandissima attenzione va riservata alla sicurezza. Ricordate che state lavorando con dei bambini ancora incapaci di difendersi quindi anche una semplice caduta può fare grandi danni. Personalmente prendo mille precauzioni per la sicurezza del bambino e inoltre, al momento della sessione fotografica "dal vivo", ci sono sempre alcuni assistenti, sul bordo della scena quindi appena fuori l'inquadratura, pronti a intervenire in caso di problemi.


D: Signora Geddes lei si è anche impegnata in progetti umanitari e filantropici e attività al di fuori del mondo fotografico a riguardo della protezione dei bambini...vuole accennare qualcosa a riguardo?
R: Si, secondo me è molto importante sottolineare come il bambino sia qualcosa di prezioso, delicato, puro, sensibile, unico. Ecco perchè ho fondato una ONG, la Geddes Philanthropic Trust, che si propone di operare azione di prevenzione e lotta alla violenza sui minori in Nuova Zelanda, Australia, Stati Uniti e Regno Unito. E' un impegno che porto avanti con molta determinazione e molto zelo, poichè ritengo che sia una lotta giusta e buona.





Ringraziamo la signora e fotografa Anne Geddes, per il suo apporto in termini di conoscenza sulla sua vita, la sua carriera, la sua fotografia, il suo stile. La ringraziamo anche dei semplici ma importanti consigli che ha dato a tutti i lettori di On50mm Blog Fotografico.
Un grazie dolce, spontaneo e leggero come quello di un bambino tutto per lei, signora Geddes.


N.B. per chi volesse visionare altri lavori e curiosità su Anne Geddes può visitare il sito personale :
- www.annegeddes.com
il materiale fotografico dell'articolo è stato reperito sul Web.



Per leggere le precedenti interviste con i Grandi Maestri clicca Qui..: "The Sunday of Great Masters"
Vi ringrazio per la lettura, a presto, sempre qui....sempre su On50mm.


L'intervista oggetto dell'articolo è frutto dell'immaginazione dell'autore, anche se basata su fatti e argomenti veri e realmente accaduti. © Giorgio Casiello

venerdì 10 maggio 2013

Il mondo per immagini: Aprile 2013



Dal sito di......................National Geographic Society
Il mondo per immagini: Aprile 2013


Dall'orca che sembra un delfino al bambino nato tra le macerie di un terremoto, ecco una galleria di immagini scattate nel mese di aprile scelta dai photoeditor di National Geographic
di Katia Andreassi, Kate Andries e Alexis Manning



Rito di passaggio
fotografia di Rungroj Yongrit, European Pressphoto Agency
Aprile è terminato, e come tutti i mesi i photoeditor di National Geographic propongono una selezione delle migliori foto di attualità scattate nel corso del mese in tutto il mondo. 
In questa immagine, scattata il 3 aprile nel nord della Thailandia, un ragazzo di etnia Tai Yai è pronto per la cerimonia del Poi Sang Long, che consacra i giovani dai 7 ai 14 anni come novizi per lo studio delle dottrine buddhiste.





Orca o delfino?
fotografia di Mazdak Radjainia, Reuters
Un branco di pseudorche (Pseudorca crassidens), una specie rara più vicina al delfino che all'orca, nuota al largo della Nuova Zelanda il 13 aprile. 
Le pseudorche nuotano in mare aperto e spesso socializzano con i delfini tursiopi. Le orche, invece, non sono così amichevoli, e sono state osservate più volte mentre attaccavano le loro "pseudo" controparti.




Vita nuova tra le macerie
fotografia Reuters
Il 22 aprile un terremoto nella Cina sudoccidentale ha ucciso quasi 200 perosne, ma in quello stesso giorno e in quello stesso luogo almeno una vita nuova è cominciata: un bambino nato in una tenda appena eretta dai soccoritori, che nella foto viene trasportato da una squadra medica. 



Un faro nella notte
fotografia di Shannon Stapleton, Reuters
L'estrazione petrolifera nel North Dakota è in pieno boom grazie alla cosiddetta formazione di Bakken, una formazione rocciosa di circa 520.000 chilometri quadrati particolarmente ricca di greggio e gas naturale.
I flare come quello raffigurato in questa immagine aerea si sono moltiplicati, e illuminano le notti nelle zone disabitate dello stato, dove si sono riversate migliaia di persone in cerca di lavoro nell'industria petrolifera.





Rosso nepalese
fotografia di Navesh Chitrakar, Reuters
Essere completamente ricoperti di polvere rossa; è questo il prezzo da pagare per partecipare al festival Sindur Jatra che si è tenuto a Thimi, Nepal, il 15 aprile. Il festival celebra il nuovo anno nepalese e l'inizio della primavera. 


Balzo di protesta
fotografia di Tomas Bravo, ReutersUn uomo salta una barriera di spazzatura in fiamme in una strada di Caracas, in Venezuela, in seguito alla protesta dei sostenitori del leader dell'opposizione Henrique Capriles il 15 aprile.
Il giorno prima Nicolas Maduro aveva vinto le elezioni presidenziali con un margine molto esiguo e Carpiles ha chiesto un riconteggio dei voti.

Pregando sul muro sacro
fotografia di Channi Anand, APDue donne pregano su un muro in un tempio di Jammu, in India, il 16 aprile nel corso del Navratri, un festival di nove giorni dedicato alle divinità indù. 



Parigi è sempre Parigi...
fotografia di Charles Platiau, Reuters

Un'installazione dell'artista australiano Ron Mueck illuminata da uno spot su una parete della Fondation Cartier pour l'Art Comtemporain di parigi il 15 aprile. L'opera, intitolata Drift (alla deriva) fa parte di una mostra del lavoro di Mueck che sarà aperta fino al 29 settembre.


Cane su cielo grigio
fotografia di Beawiharta, Reuters

Un cielo d'aprile carico di nubi incombe sulla terra e sul mare nel distretto di Muara Karang a Giacarta, in Indonesia, il 16 aprile. Un cane osserva la scena su un muro del porto.

Il mondo per immagini: Aprile 2013
Regina in arancione
fotografia di Cris Toala Olivares, Reuters

Con indosso un paio di occhiali arancioni, un uomo vende magliette con l'immagine della regina d'Olanda Beatrix, che ha abdicato dopo 33 anni sul trono. Il 30 aprile il suo posto è stato preso dal figlio maggiore Willem-Alexander.